Calabria
Fioramonti vuole togliere il Crocifisso? In Calabria i consiglieri lo donano alle scuole
Il Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha toccato nei giorni scorsi uno dei temi più discussi del nostro Paese negli ultimi anni: scuola laica, si o no? Togliere o lasciare il crocifisso nelle classi? Mentre infuria la discussione, in Calabria c’è chi contribuisce all’acquisto del simbolo religioso per gli istituti che ne fossero sprovvisti
CATANZARO – Lorenzo Fioramonti, dopo la tassa sulle merendine (smentita dal premier Conte), è decisamente il ministro del nuovo governo giallorosso più chiacchierato del momento. Una delle sue ultime dichiarazioni è quella sulla rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche italiane; una questione che vede contrapposti da anni e anni, cattolici e laici. Il ministro dell’Istruzione ha detto di preferire una “scuola laica”, suscitando reazioni di disapprovazione da parte del mondo cattolico e della chiesa che si è spinta anche a dichiarare che l’eventuale rimozione del Crocifisso sarebbe un regalo a Salvini servito su un piatto d’argento . Un tema che lo stesso Ministro ha definito “non all’ordine del giorno e una priorità” ma intanto la sua proposta di levare il crocifisso e anche la foto del presidente della Repubblica Mattarella, sostituendo il tutto con una “cartina del Mondo” ha fatto il giro dello stivale con il solito fiume di parole e discussioni tra favorevoli e contrari.
Catanzaro: se il crocifisso non c’è, lo regaliamo noi
E così parte da Catanzaro una proposta contro la paventata rimozione del crocifisso dalle scuole da parte della commissione Pubblica Istruzione del Comune di Catanzaro, i cui componenti hanno deciso di contribuire all’acquisto del simbolo religioso per gli istituti cittadini che ne fossero sprovvisti.
“La commissione Pubblica istruzione, presieduta da Manuela Costanzo, ha voluto lanciare un forte messaggio finalizzato al rispetto delle tradizioni” afferma il capogruppo di “Officine del sud”, componente dell’organismo consiliare, Giuseppe Pisano. “Il recente dibattito nato, a livello nazionale, sulla presenza o meno del crocifisso nelle scuole – spiega – non poteva lasciarci immobili. Per questo motivo, e ritengo sia una bella risposta al ministro dell’Istruzione, la commissione ha voluto, con la quasi unanimità dei voti dei presenti, inserirsi a pie’ pari nella discussione scegliendo di autotassarsi per consegnare, a tutte le classi delle scuole elementari e medie inferiori della città che ne sono sprovviste, un crocifisso”. E la decisione della commissione è stata approvata a maggioranza.
“Così facendo – ha aggiunto Pisano – la commissione ha voluto ribadire, nel suo piccolo, che le tradizioni storiche, le radici culturali del Paese, anche quelle sancite con i Patti lateranensi, non si toccano e non possono essere intaccate, dalla sera alla mattina, da un ministro appena nominato. Il Cristianesimo è il tratto caratterizzante della civiltà europea, la religione Cattolica uno dei pilastri della cultura, della società civile e dell’educazione italiane: il crocifisso nelle scuole è un simbolo religioso ma anche civile, considerati i valori morali che rappresenta. Averlo in tutte le classi delle scuole di competenza comunale – ha proseguito Pisano – così come dovrebbe essere in tutti gli uffici pubblici, è un modo per difendere e tutelare la nostra cultura e le nostre tradizioni”.




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