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Delusione per il decreto scuola. Sindacati annunciano mobilitazione a metà novembre

Calabria

Delusione per il decreto scuola. Sindacati annunciano mobilitazione a metà novembre

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sciopero scuola

L’iniziativa unitaria dei maggiori sindacati della scuola insoddisfatti dal decreto appena pubblicato “constatiamo con rammarico che il Governo ha disatteso gli impegni assunti”. Indetta una mobilitazione il prossimo 11 novembre a Roma con presidi in molte altre città

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ROMA –  L’iniziativa unitaria di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams che per il prossimo 11 novembre hanno indetto un’iniziativa a Roma nel pomeriggio e diversi presidi concomitanti in altre città. La mobilitazione arriva dopo il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale che ha disatteso gli accordi “constatiamo con rammarico  – scrivono i sindacati – che il Governo disattende gli impegni assunti, prima a Palazzo Chigi nell’aprile scorso, e poi nell’accordo del 1 ottobre con il ministro dell’Istruzione”. Per queste ragioni “non possiamo che chiamare i lavoratori interessati alla mobilitazione il prossimo 11 novembre, con un’iniziativa a Roma nel pomeriggio e diversi presidi concomitanti in altre città”.

“Che siano stati ammessi alla procedura riservata i docenti delle paritarie ai soli fini abilitanti rientra tra le nostre richieste – spiegano Cgil, Cils, Uil, Gilda e Snals, ma tale modalità non può essere disgiunta da un quadro generale di acquisizione delle abilitazioni per l’insegnamento. Oltretutto il confronto sulle abilitazioni è in stallo. E questo è inaccettabile in quanto concorso straordinario e abilitazioni devono procedere in parallelo: sono aspetti dell’intesa collegati tra loro che non possono essere scissi. L’apertura al personale delle scuole paritarie non esaurisce la partita dei concorsi abilitanti per gli altri esclusi da inserire in un collegato alla legge di bilancio”. Analogamente, secondo i sindacati della scuola, bisogna dare seguito all’accordo del 18 ottobre sui diplomati magistrali con la proroga delle previsioni del decreto dignità. “È inaccettabile l’esclusione dal concorso riservato per accedere ai posti di Dsga (Direttori servizi generali amministrativi, ndr) del personale Assistente Amministrativo che ha ricoperto tale incarico nella scuola per almeno tre anni. Una scelta politica inammissibile che non vogliamo pensare sia frutto di qualche improvviso cambio di opinione, magari con motivazioni tecnocratiche per fare venire meno la parola data e scritta”, scrivono i leader dei cinque sindacati Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Pino Turi, Elvira Serafini e Rino Di Meglio.

“Aver depennato dal concorso riservato i facenti funzione di DSGA senza il titolo di studio previsto (laurea specifica) è fuori da ogni logica e non riconosce il lavoro del personale. Le motivazioni giuridiche addotte sono inaccettabili, avendo in sé la contraddizione palese per cui i facenti funzione sono ammessi al concorso ordinario e sono esclusi da quello straordinario, che serve proprio a sanare posizioni consolidate da anni di attività in mansioni superiori che hanno permesso e permettono alle scuole di funzionare. Poiché, come abbiamo più volte rappresentato, non basta certo il concorso in via di svolgimento per DSGA a colmare il vuoto di vent’anni di mancata indizione di prove concorsuali, e per non lasciare le scuole prive di direzione amministrativa, ribadiamo il buon diritto di chi ha svolto con merito tale funzione, talora per ben più di otto anni, di avere una prospettiva certa in un percorso riservato”.

Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams indicono pertanto la mobilitazione che si avvia con le assemblee, proseguirà con una manifestazione nazionale da svolgersi nei prossimi giorni davanti alle sedi istituzionali e comporterà le dimissioni dall’incarico di facenti funzione di Dsga. “Per queste ragioni – concludono i sindacalisti – non possiamo che chiamare i lavoratori interessati alla mobilitazione il prossimo 11 novembre, con un’iniziativa a Roma nel pomeriggio e diversi presìdi concomitanti in altre città”.

 

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