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Emergenza idrica, Marcello manna scrive alla presidente Santelli

Calabria

Emergenza idrica, Marcello manna scrive alla presidente Santelli

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Marcello Manna 14

“È auspicabile – scrive Manna – pianificare insieme, Assemblea dell’Autorità e Regione Calabria, un nuovo percorso, che transita obbligatoriamente dalla riqualificazione di Sorical”

 

RENDE – Marcello Manna, in qualità di presidente dell’Autorità Idrica della Calabria ha scritto alla presidente della Giunta Regionale per chiedere una “configurazione definitiva della gestione integrata del servizio stesso” e definire strategie comuni per rinnovare l’infrastruttura.

“La ricognizione dei fabbisogni infrastrutturali – è scritto nella missiva – definisce un percorso strutturato per le istanze di accesso ai fondamentali finanziamenti per il rinnovamento infrastrutturale del quale l’intero territorio regionale ha urgentissima necessità; l’iniziativa è stata pianificata per il prossimo settembre e si svilupperà in un massimo di 2 mesi. Parallelamente è già in itinere una profonda e complessa discussione che porterà alla costituzione del gestore unico d’Ambito, condizione primaria, insieme alla definizione del Piano d’Ambito, per l’accesso sia ai finanziamenti a disposizione del Governo nazionale che alle linee di finanziamento europee. È necessario, tuttavia, sottolineare che siamo di fronte a scelte epocali e fondamentali alle quali non ci si può sottrarre; infatti, in questo contesto, già di per sé estremamente precario, si aggiunge la paventata esclusione dell’Italia, a causa del mancato rispetto delle condizioni abilitanti, dagli Accordi di Partenariato e dei Programmi Operativi per la nuova programmazione della Politica di coesione 2021 – 2027. Dunque il mancato accesso alle stesse condizionalità può avere ricadute e riverberi anche su quelle Regioni d’Italia che le condizionalità le hanno raggiunte e rispettate, poiché il mancato rispetto degli impegni da parte di una sola Regione rende impossibile il rimborso delle spese sostenute e certificate in questo ambito anche da parte delle altre regioni italiane”.

“Siamo quindi di fronte al rischio politico – prosegue la missiva – di determinare enormi disfunzioni di carattere nazionale delle cui conseguenze ne potrebbero pagare il conto non solo i cittadini calabresi ma anche italiani. Per questo motivo è assolutamente necessario che l’Ente Regionale si renda parte attiva del processo di trasformazione della Calabria da cenerentola d’Europa a terra di sviluppo e progresso come merita che sia; è auspicabile pianificare insieme, Assemblea dell’Autorità e Regione Calabria, un nuovo percorso, che transita obbligatoriamente dalla riqualificazione di Sorical intorno alla quale costruire il nuovo gestore pubblico del servizio idrico regionale, che disinneschi i rischi per l’intera nazione di mancare il fondamentale appuntamento europeo per l’accesso ai finanziamenti dedicati al settore. Nelle diverse Assemblee dei Sindaci dell’AIC, l’ultima della quali si è tenuta lo scorso 03 agosto, è emersa dalla discussione la necessità di una posizione proattiva da parte dell’Ente Regionale nel processo avviato; il processo innescato ha bisogno della partecipazione di tutti gli Enti coinvolti. Lo start-up del gestore unico necessita di un periodo di organizzazione strutturale, i cui costi, da sostenere anche con linee di finanziamento dedicate e pari a non meno di 50 milioni di euro per i primi anni, sono troppo grandi per le fragili spalle finanziarie dei Comuni calabresi. Dunque con i sindaci dell’Assemblea si auspica una nuova e forte interazione tra l’AIC e la Regione, anche attraverso la creazione, nel brevissimo, di un ufficio comune che definisca gli scenari ed i modelli più adeguati a rendere il settore finalmente moderno ed adeguato nel primo interesse dei cittadini calabresi. L’intero percorso, infine, e la sua modalità di esplicazione, ancorché complesso e difficoltoso, dovrà essere e sarà partecipativo e chiaro, soprattutto nei confronti dei calabresi, troppo spesso disorientati da notizie frammentarie e, a volte, strumentali, che non agevolano il raggiungimento degli obiettivi di crescita che il processo di rinnovamento, oramai innescato ed irreversibile, deve ottenere”.

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