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Ferragosto di controlli nel cosentino. Carabinieri in agriturismi, lidi, bar e ristoranti

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Ferragosto di controlli nel cosentino. Carabinieri in agriturismi, lidi, bar e ristoranti

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Carabinieri Cosenza 16

Verifica dei rapporti di lavoro e rispetto delle norme contro la diffusione del covid-19. Intensificati nel week end di Ferragosto i controlli dei carabinieri del comando provinciale di Cosenza lungo il litorale tirrenico cosentino e sull’altopiano silano

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COSENZA – Nell’ambito della campagna “Ferragosto 2020” disposta dal comando generale dell’arma dei carabinieri, lo scorso weekend sono stati intensificati i controlli in ristoranti, agriturismi, stabilimenti balneari e luoghi di intrattenimento, in particolare sul litorale tirrenico cosentino e sull’altopiano silano e finalizzati alla verifica dei rapporti di lavoro ed al rispetto delle norme di prevenzione per contrastare e contenere la diffusione del virus covid-19. I servizi coordinati dal comando provinciale di Cosenza d’intesa con la Prefettura, sono stati eseguiti dai militari del locale Nil, coadiuvati dal personale delle Stazioni Carabinieri territorialmente competenti e dai funzionari ispettivi dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza.

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Più precisamente, la notte del 14 agosto, nel Comune di Scalea, è stato controllata una nota attività di ristorazione con intrattenimento musicale, alla quale veniva contestato l’impiego di un lavoratore in nero ed il mancato rispetto del distanziamento sociale. Nella giornata del 15 agosto sono stati controllati due agriturismi nei territori di Camigliatello Silano e Silvana Mansio. In quest’ultima attività venivano individuati quattro lavoratori in nero e contestato il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza anti contagio nei luoghi di lavoro. Nella serata del 16 agosto, nel territorio di Cetraro, sono stati controllati un bar e uno stabilimento balneare. Nel primo esercizio è stato contestato l’impiego di un lavoratore in nero ed adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, in quanto, il numero del personale occupato irregolarmente era superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro. Nella seconda attività venivano contestati l’impiego di un lavoratore in nero e la mancata formazione ed informazione del personale dipendente circa le disposizioni dell’Autorità, il rischio epidemiologico, le misure da adottare in azienda per prevenire il contagio, l’igiene personale e l’utilizzo dei D.P.I.. Complessivamente, a conclusione dei controlli eseguiti sono state contestate sanzioni amministrative per oltre 28 mila euro.

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