Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Il boss di Brancaccio fa ricorso contro l’ergastolo per le stragi in Calabria

Calabria

Il boss di Brancaccio fa ricorso contro l’ergastolo per le stragi in Calabria

Pubblicato

il

processo ndrangheta stragista

Giuseppe Graviano in Appello contro la sentenza emessa dalla dalla Corte d’Assise di Reggio Calabria nel processo “‘Ndrangheta stragista” in cui รจ stato condannato come mandante

 

REGGIO CALABRIA – Il boss del quartiere Brancaccio di Palermo Giuseppe Graviano ha fatto ricorso in Appello contro la sentenza emessa lo scorso luglio dalla Corte d’Assise di Reggio Calabria nel processo “‘Ndrangheta stragista” in cui รจ stato condannato all’ergastolo come mandante dell’agguato consumato il 18 gennaio 1994 sull’autostrada, all’altezza dello svincolo di Scilla, in cui morirono due carabinieri, Antonino Fava e Vincenzo Garofalo.

Le accuse al boss Graviano

Stando all’impianto accusatorio, che poggia le sue basi sulle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, quell’attentato rientrava nella strategia stragista di Cosa Nostra e ‘Ndrangheta contro lo Stato. Cosรฌ come gli altri due agguati contro i carabinieri avvenuti in Calabria a cavallo tra il ’93 e il ’94 e per i quali Graviano รจ stato condannato assieme a Rocco Santo Filippone, ritenuto espressione della cosca Piromalli di Gioia Tauro.

Il ricorso

Il ricorso รจ stato presentato ieri dall’avvocato Giuseppe Aloisio che alla Corte d’Assise d’Appello ha chiesto la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale e l’assoluzione del boss siciliano. In particolare, il difensore ha contestato l’assenza di “riscontri individualizzanti” in merito alle dichiarazioni dei pentiti.

“รˆ evidente – scrive l’avvocato Aloisio – come l’apporto dichiarativo dei collaboratori, in particolare da Spatuzza, Villani e Lo Giudice, caratterizzato dall’incostanza e dalla illogicitร  delle propalazioni, non abbia fornito al compendio probatorio alcun contributo dimostrativo, nell’ottica della colpevolezza e quindi del ruolo di mandante del Graviano in merito agli attentati reggini consumati ai danni dei Carabinieri”.

Secondo il difensore, infine gli elementi emersi nel corso del processo di primo grado “non potevano indurre la Corte ad affermare la penale responsabilitร  dell’imputato ‘oltre il ragionevole dubbio’“.

Pubblicitร 
Pubblicitร  .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA