COSENZA – Sarà il Cinema San Nicola ad ospitare l’edizione 2021 del Laterale Film Festival, festival internazionale non competitivo di arte cinematografica promosso dall’Associazione Culturale Laterale. Una forte identità progettuale che ha fatto in questi anni del festival un punto di riferimento importante per opere e registi che si cimentano con i linguaggi cinematografici più visionari del panorama internazionale contemporaneo, con l’obiettivo di ridurre la distanza tra la sperimentazione artistica e il pubblico, attraverso una programmazione coraggiosa e innovativa.
Per questo Laterale Film Festival apre gratuitamente le porte del cinema agli spettatori e consente loro di approcciarsi a film insoliti, epifanie visive spesso considerate per pochi, che invece sono esperibili anche da una platea più vasta, come ha dimostrato l’importante partecipazione registrata nelle precedenti edizioni. Il cinema per Laterale è condivisione e interazione: pertanto, come di consueto, alcuni dei registi selezionati saranno ospiti delle tre serate, per poter dialogare con il pubblico al termine delle proiezioni.
L’esperienza di fruizione laterale non si limiterà alla visione dei film selezionati: il Festival inizierà prima delle proiezioni e proseguirà successivamente, in virtù dell’insieme di paratesti e opere d’arte concettuali a cura dell’associazione Laterale e che arricchiscono la manifestazione. L’artwork 2021 è a cura dell’artista bresciano Carlo Duina, che si è ispirato al concetto di rinascita e rinnovamento per omaggiare un cinema che sa fiorire in contesti imprevedibili, in condizioni avverse e nei terreni meno fertili; un cinema che affonda le sue radici per restare ben saldo nel presente, mentre i suoi steli si protendono verso l’alto in direzione del futuro. I frutti di questo fiorire sono delle creature filmiche inconsuete, che scelgono di indagare la realtà da prospettive diverse, affidandosi a linguaggi nuovi.
Un’edizione importante e di grande caratura culturale che, come quelle passate, si prefigge l’obiettivo di rendere il cinema un luogo dell’inaspettato in cui i film, le opere concettuali e le installazioni musicali diventano un unico grande progetto narrativo. “Non può esistere un cinema che sia sala d’attesa né sala d’arrivo, ma solo un cinema come luogo di transito per pensare oltremodo”.