Calabria
Animali stremati da incendi e carenza d’acqua. L’appello “posticipate la caccia”
Gaia Animali & Ambiente Onlus chiede il posticipo dell’attività venatoria “la Calabria tra le regioni con una situazione particolarmente allarmante”
COSENZA – La gravissima situazione idrica che sta colpendo molte Regioni, sopra tutto la Calabria, devastata dal susseguirsi di vasti incendi negli ultimi giorni, oltre a creare gravi danni alle colture e al patrimonio naturale, produce una situazione di fortissima difficoltà alla fauna selvatica. L’apertura della caccia (in Calabria per l’1 settembre) aggraverebbe la situazione degli animali, già stremati e messi a dura prova dalle emergenze di quest’ultimo periodo. A lanciare l’appello Edgar Meyer e l’avvocato Rossella Nigro, rispettivamente presidenza nazionale e regionale di Gaia Animali & Ambiente Onlus.
“Molti animali si stanno spostando e concentrando nelle poche aree in cui permangono raccolte d’acqua oppure, quelli sopravvissuti agli incendi, in aree inusuali e poco favorevoli – dichiara l’associazione Gaia – In questo contesto di assoluta emergenza idrica e di drammatica emergenza ambientale, l’apertura dell’attività venatoria creerebbe ulteriori elementi di difficoltà per una fauna sottoposta per le condizioni di cui sopra ad una situazione particolarmente critica. In particolare, “dai dati pluviometrici e da quella degli incendi – proseguono – emerge una situazione particolarmente allarmante” anche in Calabria, tra le regioni sofferenti insieme a Sardegna, Sicilia, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria, parte di Abruzzo e Puglia.
“Molte Regioni, peraltro, oltre a non aver tenuto in considerazione questo stato di emergenza, hanno previsto nei loro calendari venatori preaperture della stagione già a settembre per alcune specie. L’associazione Gaia Animali & Ambiente Onlus, allarmata per la situazione che si verrebbe a creare per la fauna al momento dell’apertura della stagione di caccia, – proseguono – chiede, in osservanza del comma 1 dell’art. 18 della Legge 11 febbraio 1992 n. 157 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) di valutare l’opportunità di un posticipo dell’apertura dell’attività venatoria, – conclude la nota – almeno nelle Regioni che il Drought Observatory del CNR indica come coinvolte da situazioni di fortissimo deficit pluviometrico e estrema siccità”.



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