ROMA – Come accade ormai da diversi anni a inizio febbraio, l’8 febbraio si celebra il Safer Internet Day, la giornata mondiale della sicurezza in Rete. Un’iniziativa promossa dalla Commissione europea che in questa edizione punta soprattutto a sensibilizzare i più giovani all’uso corretto di Internet, insegnando loro come approcciarsi in maniera più sicura alla Rete. Sapersi muovere in sicurezza in rete non è semplicemente un’esigenza individuale: prendersi cura della propria identità digitale è anche una responsabilità nei confronti degli altri. Le azioni online hanno delle conseguenze che possono ricadere sui propri contatti, accentuando così gli effetti positivi (o negativi) di un singolo clic.
Malware: sicurezza a ogni clic
La prima regola per frequentare la Rete in sicurezza è navigare solo su fonti di cui si conosce la provenienza o la destinazione. Può capitare di ricevere via email o app dei messaggi che ci invitano a cliccare su un link imperdibile: se questo arriva da contatti sconosciuti, molto probabilmente si tratta di un malware che può danneggiare il computer, infiltrarsi tra i dati personali e causare danni economici. Quando si ricevono inviti da amici, bisogna comunque fare attenzione: quell’account potrebbe aver subito un attacco hacker e inviare link maligni senza saperlo. In casi dubbi, prima di cliccare si possono fare due controlli: se l’indirizzo del sito inizia con Https (e non solo Http) probabilmente è sicuro; infine una ricerca su Google può svelare se ci sono segnalazioni negative. Lo stesso vale per tutti i negozi online sconosciuti: cercare recensioni ed esperienze positive può evitare problemi e truffe.
Fake News: controllo di fonti
È uno dei temi più caldi degli ultimi anni: oggi non si può parlare di sicurezza online senza fare riferimento alla lotta alle fake news. Prima di credere a qualsiasi cosa, bisogna sempre verificare l’origine della notizia: se non si è certi dell’autorevolezza del sito, qualche ricerca online può essere utile per orientarsi tra le informazioni. Quando si condivide un articolo o un messaggio sulla fiducia, senza controllare fonte o veridicità, si rischia di alimentare un flusso inarrestabile di bufale e notizie false create per divertimento o con lo scopo di spostare l’opinione pubblica, causando innumerevoli danni politici ed economici. Per ogni fake news a cui si dà risonanza, si ostacola il diritto a un’informazione corretta e trasparente.
Catfishing: selezionare le amicizie
Internet è per definizione un luogo sociale, una rete di persone connesse le une alle altre che condividono spazi digitali ed esperienze. Ecco perché, per navigare in sicurezza, è necessario avere cura dei propri contatti. Una buona regola generale è accettare solo le richieste di amicizia che arrivano da persone che si conoscono anche nella vita offline: in rete è facile assumere identità fittizie e mentire con l’obiettivo di conquistare la fiducia di una persona. La facilità con cui si può accettare una nuova amicizia non deve trarre in inganno: i rapporti sociali necessitano di tempo, sincerità e fiducia reciproca.
Doxxing: condividere senza rinunciare alla privacy
Scegliere con attenzione gli amici non basta, soprattutto se i contenuti caricati online sono pubblici e visibili a tutti. Ecco perché serve dedicare del tempo alle impostazioni di privacy del proprio profilo, decidendo quali informazioni sono visibili a chi. Dati sensibili come numero di telefono, indirizzo di casa, ma anche scuola o palestra a cui si è iscritti, non devono essere mai pubblicate: basta un semplice screenshot e quelle informazioni possono essere copiate, inoltrate e diffuse, senza avere alcun controllo. Il rischio è quello del “doxxing”, cioè quando per opera di persone conosciute o hacker, i dati privati (come l’indirizzo di casa) vengono pubblicati online. Per una maggiore sicurezza, quando ci si iscrive a un nuovo servizio bisogna usare sempre una password diversa e difficile da indovinare.
Sexting: quando il privato diventa pubblico
Se tutto può essere copiato, fermato istantaneamente con un screenshot e inoltrato via mail o app, anche i messaggi e le foto più intime possono finire nelle mani sbagliate. Il fenomeno del sexting può mettere a rischio la privacy, soprattutto se le foto scambiate mostrano un volto riconoscibile. Anche se in quel momento ci si fida dell’altra persona, non si può sapere come evolverà il rapporto in futuro, o se altri avranno accesso (in modo lecito o illegale) a quel dispositivo.
Addiction: le conseguenze non sono un gioco
Navigare in sicurezza, sempre. Anche quando si parla di divertimento. I siti e le app che si usano come passatempo possono veicolare dei rischi per chiunque, sia per chi accede sporadicamente, sia per i giocatori abituali. I rischi legati ai giochi online sono di due tipi: da un lato è possibile imbattersi in sistemi di pagamento non trasparenti, dall’altro lato I servizi di gioco online a volte stanno su un confine confuso tra gioco e azzardo, favorendo una dipendenza psicologica.
Dark Web: una porta di accesso a un altro mondo
Facebook denuncia: “Spiati da società di sorveglianza 50mila utenti”
La rete però non è solo Google, Facebook e Instagram. Il “dark web” è un mondo a parte, a cui si può accedere attraverso il browser Tor. Si tratta di uno strumento essenziale per molte attività (legali) che necessitano di anonimato e comunicazioni criptate, ma proprio per questa natura possono essere utilizzate anche per scopi illegali. Senza un’ottima consapevolezza del software e delle dinamiche di rete, può essere rischioso da utilizzare.