Calabria
Già 10mila i profughi ucraini in Italia. Parte nelle regioni il “piano accoglienza rifugiati”
Questa mattina arriverà anche la delibera regionale per consentire di destinare alcune abitazioni dei comuni calabresi ai profughi in fuga
In campo c’è anche il Viminale, che ha disposto l’aumento nei Cas (Centri accoglienza straordinaria) di 5mila posti e disposto anche un incremento nei Sai (Sistema accoglienza e integrazione). Potranno accedervi cittadini ucraini anche se non richiedenti asilo. “In Italia ci sono in tutto oltre 248mila ucraini, di cui 190mila sono donne. E le persone che arrivano si rivolgono ai loro parenti ma hanno comunque bisogno di assistenza. E’ necessario anche un raccordo con il mondo della scuola, bambini e ragazzi dovranno frequentare il mondo della scuola“, dice il capo Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, Francesca Ferrandino. Resta in standby per il momento, invece, l’eventuale utilizzo dei militari alle frontiere per l’esecuzione dei tamponi, così come è stato chiesto alle Regioni. “C’è l’esigenza di dar vita ad un sistema organizzativo alle nostre frontiere anche con il coinvolgimento del ministero della Difesa e l’ausilio delle forze armate”, aveva commentato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, alla termine dell’incontro con il Governo. Non solo accoglienza dei profughi. Dopo l’attacco russo alla centrale nucleari a Zaporizhzhia (che per fortuna non ha avuto conseguenze), è inevitabilmente scattato il timore sul rischio di eventuali fughe radioattive nel caso di ulteriori attacchi. “Ci sono altri piani che si stanno attivando – dice il capo della Protezione civile – . Il Paese è attrezzato anche ad altri livelli. Sia il ministero dell’Interno che il Dipartimento hanno dei ruoli in tutti gli scenari che dovessero presentarsi”. Sui rischi di fughe “di radioattività sottolineo che l’Italia è in stretto contatto” con vari enti di controllo. Inoltre c’è un piano che è previsto e vige già dal 2010. Nei mesi scorsi avevamo iniziato una revisione del piano che è in fase di definizione, è in itinere un ulteriore aggiornamento. Il Piano esiste e vorremmo non doverlo attuare”.



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