Italia
Lavoratori transfrontalieri, battibecco in Aula fra il leghista Furgiuele e il dem Ricciardi
ROMA – Botta e risposta dai toni accesi questa mattina alla Camera fra il deputato calabrese della Lega Domenico Furgiuele e quello campano del Pd Toni Ricciardi, sui lavoratori transfrontalieri.
Negli interventi di fine seduta, il leghista ha rivendicato la “battaglia” per inserire nella manovra “un tetto massimo alla spesa, alle tasse, al contributo sanitario che era stato assegnato ai lavoratori frontalieri“. “Una vittoria della Lega che una parte della sinistra, certa opposizione e una certa stampa, non ha fatto altro che travisare e stravolgere, raccontando l’esatto contrario”, ha aggiunto riferendosi, senza citarlo, a un’intervista di Ricciardi.
Il dem ha poi preso la parola a titolo personale ricordando che “l’ordine del giorno era volto a sistemare un problema che la stessa Lega ha prodotto, ovvero la tassa sanitaria che è in legge di bilancio, proposta e avanzata dal Ministro dell’Economia, dello stesso partito” di Furgiuele. “Dopodiché – ha continuato riferendosi ai leghisti -, vi è stato chiesto, il 28 dicembre in quest’Aula, come volevate votare rispetto a una proposta soppressiva che andava nell’ordine di abolire quell’ingiustizia. Peccato, collega Furgiuele, che il suo Governo e il suo partito hanno proposto, su richiesta di una regione, la Lombardia governata dal suo partito, la tassa sanitaria per i frontalieri“.
Ricciardi ha continuato spiegando di essere stato “additato di essere un bugiardo, un farabutto e nei corridoi di Montecitorio mi sono sentito chiamare anche terrone. E si dovrebbe vergognare il collega, seduto a fianco” a Furgiuele “che me l’ha detto”. A quel punto il vicepresidente della Camera Sergio Costa, che presiedeva la seduta, ha dato la parola al leghista Stefano Candiani, in quanto chiamato in causa, protagonista di una coda di battibecco con Ricciardi: “Come dice un vecchio proverbio: raglio d’asino non sale in cielo”. “Vi prego di finirla qui – è intervenuto Costa -. Se dovete continuare andate fuori dall’Aula, perché l’Aula non può sopportare ulteriori interventi”.



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