Il sacro mantello di San Francesco di Paola, che sfidò le onde dello Stretto, nella chiesa madre di Verbicaro

Il mantello di San Francesco di Paola è arrivato nella chiesa madre di Verbicaro dove rimarrà esposto fino al 15 marzo

VERBICARO (CS) – Il mantello di San Francesco di Paola è arrivato nella chiesa madre di Verbicaro dove rimarrà esposto fino al 15 marzo. La reliquia del Santo dei poveri e protettore della Calabria è arrivato ieri nell’ambito delle peregrinazioni organizzate dai Padri Minimi del Santuario di Paola presso le comunità dei fedeli. Verbicaro, insieme a Cutro (KR) ed Acquaro (VV), sono stati i Comuni scelti per offrire l’olio che alimenterà la Lampada votiva che arde nella cappella delle reliquie di San Francesco nel Santuario di Paola.

Già ieri, nell’attraversare la Riviera dei Cedri, l’auto con a bordo il sacro mantello, è stata più volte fermata dai fedeli per le preghiere. All’arrivo a Verbicaro anche il gruppo missionario dei padri Minimi, giunti nel territorio della diocesi di San Marco Argentano-Scalea per dare inizio alla seconda delle tre Missioni Popolari, programmate dai Minimi per la Quaresima in corso e per i tanti momenti di grazia, di fraternità e preghiera.

Il mantello miracoloso che attraversò lo stretto di Messina

Il miracolo del mantello e dell’attraversamento dello Stretto di Messina. Si racconta che il 4 aprile del 1464, San Francesco, decise di raggiungere la Sicilia per visitare alcuni conventi appartenenti all’ordine dei Minimi, da lui fondato. San Francesco giunse sulla spiaggia di Catona nel reggino, allora punto di partenza verso la Sicilia. Qui si trovava un piccolo porto dal quale partivano ogni giorno alcune barche di legno per raggiungere la Sicilia.

Insieme ad alcuni frati, sprovvisti di denaro, speravano nella carità di qualcuno per trovare posto su qualcuna di questa barche. Si avvicinò ad uno dei proprietari delle imbarcazioni  di legno pregandolo di accoglierlo nella barca con i due confratelli per la traversata dello stretto. Ma il proprietario era disposto a farli salire solo in cambio di soldi. A questo punto San Francesco distese il suo mantello sul mare, tenendo un lembo alla estremità superiore del suo bastone a fungere da vela. Vi salì sopra con i suoi compagni e riuscendo a solcare uno dei mari più insidiosi, pieno di correnti contrarie che confluiscono nello stesso punto e luogo di ancestrali mitologie e storie del passato: Scilla e Cariddi. Il miracolo si compì e San Francesco raggiunse la Sicilia nei pressi di Milazzo. Il barcaiolo, pentito e meravigliato, si mise alla sua ricerca e lo trovò a Messina, dove gli chiese perdono e si convertì. Il mantello fu restituito al santo, che lo portò con sé fino alla morte.

 

 

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