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Parghelia: dietro le estorsioni e i messaggi di morte al Sindaco c’è un posto di lavoro negato

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Parghelia: dietro le estorsioni e i messaggi di morte al Sindaco c’è un posto di lavoro negato

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VIBO VALENTIA – Tre tentate estorsioni, danneggiamento seguito da incendio, detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivo.

Questi i reati contestati dal sostituto procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Santi Cutroneo, a Emiliano Palamara, 42 anni, di Parghelia (Vv) nella richiesta di rinvio a giudizio avanzata al gup. Due dei tentativi di estorsione contestati sarebbero stati posti in essere contro l’allora assessore al bilancio del Comune di Parghelia, Francesco Grillo, ed il sindaco dello stesso centro, Maria Luisa Brosio, di recente rieletta prima cittadina. Una terza tentata estorsione interessa il titolare di un villaggio turistico. Tra il 7 e l’8 luglio 2012 Palamara e’ accusato di aver incendiato il portone di casa dell’ex assessore per costringere quest’ultimo a ridurre i tributi comunali applicati all’operatore turistico Paolo De Vita, del villaggio “Vardano” di Parghelia, in modo da consentire allo stesso De Vita di corrispondere a Palamara somme di denaro a titolo di “guardiania” della struttura turistica. Al fine di essere assunto quale custode del locale cimitero, Palamara e’ poi accusato di aver fatto esplodere un ordigno dinanzi al Comune di Parghelia il 29 giugno 2012 e quindi di aver appiccato il fuoco, il 3 agosto 2012, all’autovettura del sindaco, Maria Luisa Brosio, ed a quella del marito Salvatore Accorinti. Al sindaco sarebbe stato fatto anche ritrovare un messaggio di morte. Emiliano Palamara e’ fratello di Giuliano Palamara, ucciso il 20 agosto 2006 in un agguato di stampo mafioso rimasto impunito. 
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