COSENZA – Aveva 19 anni Roberta Lanzino quando la sua vita, giovane, spensierata, ricca di sogni e speranze, è stata tragicamente interrotta trentasei anni fa. Oggi sarebbe stata una donna di 55 anni e chissà la sua vita come sarebbe stata. In molti la conoscono solo per la sua tragica morte e per quel suo sorriso nelle foto pubblicate dai giornali dopo l’atroce delitto.
Roberta viveva a Rende e come oggi, una calda giornata di fine luglio, si stava recando al mare, a San Lucido, a casa dei genitori che la aspettavano. Era a bordo del suo motorino e mentre percorreva la strada di Falconara Albanese incontrò i suoi assassini. Roberta venne violentata e uccisa, e il suo corpo venne ritrovato il giorno successivo. L’omicidio di quella giovane di appena 19 anni, segnò un’intera comunità, fu un evento scioccante che attirò l’attenzione dei media nazionali, sollevando una grande indignazione e un forte desiderio di giustizia.
Dopo quel barbaro omicidio, iniziarono anni di complesse indagini con l’arresto di due pastori che furono poi rilasciati per mancanza di prove sufficienti. Nel 2011, grazie a nuove testimonianze e a una revisione del caso, due uomini, Giuseppe Cosco e Francesco Sansone, vennero accusati dell’omicidio di Roberta secondo la testimonianza di un collaboratore di giustizia. Il processo contro Cosco e Sansone si concluse nel 2013 con la loro assoluzione per insufficienza di prove. La corte stabilì che non c’erano elementi sufficienti per collegare i due uomini all’omicidio di Roberta.
Un cold case
Nel 2017, una nuova inchiesta portò all’arresto di due uomini, Franco Sansone e Angelo Franco, ma anche questa pista non portò a condanne definitive. Ad oggi dunque, non c’è stata una condanna definitiva per l’omicidio della giovane. La giustizia italiana non è riuscita a identificare e condannare i responsabili del crimine, lasciando un forte senso di ingiustizia per la famiglia e per l’intera comunità.
L’eredità di Roberta
Una scomparsa che però ha lasciato tanti piccoli segni importanti. Alla memoria di Roberta Lanzino è seguita la “Fondazione Roberta Lanzino“, che si occupa di sostenere le vittime di violenza e di promuovere la cultura del rispetto e della legalità. La fondazione organizza eventi, conferenze e attività educative per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza di genere e sui diritti delle donne. La tragica storia di Roberta resta un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e continua a ispirare azioni volte a prevenire tali crimini e a sostenere le vittime.
Per ricordare Roberta Lanzino oggi alle 19, sarà celebrata una Santa Messa, nella Chiesa di S. Antonio da Padova a Commenda di Rende.