Cetraro: Commissione consiliare anti ‘ndrangheta «prevalga la proiezione del docufilm su Losardo»

Pietro Molinaro Presidente della Commissione consiliare contro la 'ndrangheta, la corruzione e l'illegalità diffusa" interviene sulla polemica in atto nel centro tirrenico

CETRARO (CS) – “I commenti e le prese di posizione sull’esibizione del cantante neo-melodico Salvatore Benincasa non devono prevalere sulla proiezione del docufilm “Chi ha ucciso Giovanni Losardo” in programma al porto turistico di Cetraro. Il cuore dell’iniziativa è sicuramente il docufilm che, a 44 anni dall’omicidio di un servitore dello Stato e rappresentante delle Istituzioni squarcia un velo fatto di silenzi e complicità. Sono certo che il docufilm non piacerà soprattutto a coloro che sono i mandanti e autori dell’efferato delitto perché proprio per la sua caratteristica narrativa attinge a fonti e documenti e contribuisce a smuovere le coscienze e anche forse a stimolare nuove indagini. perché nessun delitto deve rimanere impunito”.

Sono le parole di Pietro Molinaro, presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa che aggiunge “Certo non possiamo sminuire la presenza del cantante perché, colpisce la sfacciataggine di coloro che immettono nel circuito artistico messaggi che incitano alla criminalità organizzata, alla violenza, al malaffare senza alcuna paura e senza alcun pudore”.

“Bisogna fare molta attenzione ai testi”

“Il testo di una canzone – dichiara Molinaro – può condizionare tantissimo i nostri ragazzi: ascoltare ripetutamente una canzone porta ad acquisire quel testo come “vero” ed espone gli adolescenti a pericoli addirittura mortali. Certamente bisogna stare attenti e non abbassare la guardia mai. Non bisogna generalizzare ma ci sono cantanti neomelodici che si prestano a veicolare con la loro musica messaggi profondamente negativi e socialmente pericolosi a favore della criminalità. Lo Stato ha il dovere-diritto di consentire o meno prima, e non di intervenire dopo a sanzionare l’affronto subito quasi riconoscendo la sua impotenza”.

Losardo, Segretario Capo della Procura di Paola, ha perso la vita per le sue battaglie contro le ‘ndrine locali. Ma dopo appunto 44 anni ancora nessuno ha pagato per la sua morte. Ha combattuto a lungo da solo (questo dobbiamo evitarlo e assicuro per il mio ruolo il mio massimo impegno) ha rischiato di persona, denunciando durante i consigli comunali il malaffare e le connivenze. Il suo coraggio fece paura. E la ‘ndrangheta gli ha tappato la bocca. Il docufilm ha un grande valore artistico e sociale, solennizza “un servitore dello Stato martire” stimola a riattivare sempre il nostro pensiero e modo di agire e ci consegna la grande eredità di Losardo. Come Commissione, all’interno delle attività, valuteremo se proiettare il docufilm nelle scuole. In ultimo ma non per ultimo l’occasione è utile anche per rilanciare di adibire l’immobile di via della Libertà a Cetraro Marina a Tenenza dei Carabinieri o anche, in considerazione dell’ampia superficie, ad un utilizzo interforze dell’ordine. Un presidio di legalità e sicurezza strategico in questo territorio”.

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