COSENZA – Continua a parlare il luogo dell’incidente dove lo scorso 25 agosto ha perso la vita la 38enne cosentina, Ilaria Mirabelli mentre si trovava in auto con il fidanzato che nel frattempo, lo ricordiamo, è indagato dalla Procura di Cosenza per il reato di omicidio stradale e la prossima settimana, si svolgeranno degli accertamenti tecnici e peritali irripetibili, a partire dall’incidente probatorio sul veicolo per stabilire chi era alla guida dell’auto.
Come detto, siamo ritornati nuovamente sul luogo dell’incidente a Baracchella, frazione di Lorica, villaggio turistico della Sila cosentina, ed abbiamo rinvenuto altri oggetti, dov’è stata ritrovata la Volkswagen Up cappottata, un frammento dell’auto, altri occhiali sminuzzati e dei vetri frantumati, molto probabilmente del lunotto o dei finestrini posteriori, che associati a quelli ritrovati il 3 settembre a quasi dieci giorni dall’incidente e poi spariti, fanno sorgere ulteriori dubbi sulla condotta degli inquirenti, su come abbiano eseguito i rilievi. E anche in questo caso sono altre le domande e i dubbi che sorgono: a partire da quando si parla dell’auto che si sarebbe cappottata più volte, ebbene, la distanza da quando la Volkswagen Up è uscita fuori strada e dove è stata ritrovata ribaltata è di circa 60 metri, dove sono presenti alcuni alberi.
Possibile che l’auto, si sarebbe cappottata più volte evitandoli? E poi, anche se è un particolare già evidenziato, sul manto stradale poco prima che l’auto sbandasse, non ci sono tracce di pneumatici, e quando un veicolo che percorre un tratto quasi rettilineo in discesa e acquisisce mano, mano una certa velocità e la massima accelerazione, in questo caso risulta evidente come il conducente non abbia seguito alcuna reazione né sui dispositivi direzionali né sul sistema frenante, perché in relazione alla velocità che non poteva essere modesta e al fatto che l’auto percorre un tratto in curva sinistrorsa, le gomme soprattutto come quelle di una Volkswagen Up che non è macchina di recente costruzione e non è provvista di sistemi di stabilità in frenata, che avrebbero lasciato sicuramente delle tracce evidenti, può significare quasi certamente che senza una reazione sullo sterzo e sul sistema frenante chi era la guida probabilmente non aveva lo sguardo rivolto verso la strada, ma presumibilmente lo aveva rivolto altrove. E poi, secondo quanto riferito da un testimone trovatosi sul luogo dell’incidente, il corpo di Ilaria Mirabelli era “pulito”, un corpo senza evidenti segni di ematomi o ferite, come purtroppo accade in questi casi.