COSENZA – “Il nuovo reparto di Ginecologia è alla sua seconda settimana di ‘apertura’ ma continua un pesante velo di mistero rispetto all’arrivo di nuovo personale. Nonostante tutti gli sforzi messi in campo, per chi lavora nell’unità è il caos totale”.
A dirlo è l’USB di Cosenza che aggiunge “troviamo inconcepibile che si chiedano altri sacrifici al personale socio-sanitario, ma anche a quello infermieristico, soprattutto se si tratta di un ospedale, pubblico, che dovrebbe dare garanzie ad operatori e pazienti. Chiediamo al direttore generale per quale motivo tutta questa fretta di aprire Ginecologia bis ed altri reparti e dove sono finite le altre cinque unità di O.S.S. previste dall’integrazione del fabbisogno funzionale nel marzo del 2024? Dov’è finito il rispetto per gli operatori? Nei mesi scorsi sono stati elargiti grossi premi di produzione, dalla coordinatrice strutturata dell’unità ad altre figure specializzate con l’erogazione di svariate migliaia di euro per premiare la capacità di gestione delle risorse, tuttavia i fondi non ci sono sempre e comunque quando si tratta di O.S.S. , ma si elogia chi riesce a manovrare una coperta già corta.
Sembra che il direttore generale De Salazar – continua USB – abbia esercitato pressioni affinché il reparto venisse aperto dal 1° Settembre, lo invitiamo caldamente a recarsi in corsia, presso i locali della Ginecologia e Ostetricia al secondo piano e a parlare con il personale in servizio, a quanto pare non lo ha mai fatto. Dov’è finita la “posta del cuore” e l’indirizzo email istituito, proprio da De Salazar, per raccogliere le segnalazioni del personale e ascoltare i malumori dello stesso? Come mai De Salazar, si è sempre ritenuto super partes e non ha mai partecipato agli incontri attinenti a questa problematica presso la direzione generale dell’azienda ospedaliera? Ci sorprende la prontezza che lo stesso ha dimostrato, a seguito del recente sit-in, nei confronti del consigliere regionale Bevacqua, del vicepresidente del consiglio comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca e di Franco Iacucci, non ce ne vogliano, ma è chiaramente una cortesia politica che agli stessi operatori in servizio all’Annunziata non è riservata.
Ancor di più ci chiediamo come la politica, di qualsiasi colore e posizione, possa chiedere l’attivazione degli ulteriori 300 posti letto dell’Annunziata, attualmente disponibili sulle carte, senza prima fare i conti con i numeri del personale in organico. Se il DG De Salazar ritiene che la figura dell’operatore socio-sanitario sia meramente ornamentale all’interno del nosocomio lo invitiamo a farlo presente chiaramente una volta per tutte e ad organizzarsi in tal senso, ma non concretizzi altre scelte, per tutte le evidenze, mal ponderate. Nonostante l’esacerbata gestione manageriale della sanità, ricordiamo che l’ospedale è della città, dei cittadini e delle cittadine, delle persone tutte che devono poter aver accesso a delle cure dignitose e soprattutto è di chi ci lavora per molto più di una stagione. L’Annunziata non è un palcoscenico per dare sfogo a questa o quella frattura politica, sul quale ogni giorno diversi personaggi si esibiscono in piena corsa per il potere ed il profitto. Questo è quanto avviene da mesi tra le varie forze politiche della maggioranza del governo regionale e ne siamo consapevoli.
Non sarà una sola millantata apertura, tra le tante, a cambiare questo dato e se c’è ancora qualcuno/a ancorato/a alla realtà quotidiana vissuta ogni giorno dagli operatori e dalle operatrici di Ginecologia e Ostetricia chieda scusa e fermi questo azzardo per il quale, all’orizzonte, si prospettano le molteplici denunce che verosimilmente degenti del nuovo reparto e/o rispettivi familiari dovranno formalizzare per non aver ricevuto l’adeguata assistenza che, malgrado tutto, gli operatori tentano di offrire nel migliore dei modi e mettendo in campo tutti gli sforzi possibili. Da sempre. Invitiamo – conclude USB Cosenza – il direttore generale a dare risposte immediate e a risolvere questa situazione subita da operatori e operatrici; il personale vuole essere ascoltato“.