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La Chiurco ‘studiata’ in carcere dagli psichiatri, il legale: “E’ un caso umano”
BARI – “Non hanno mai acquistato psicofarmaci, almeno qui da me”.
A parlare è la proprietaria della farmacia di Trebisacce ubicata proprio di fronte l’abitazione dei Chiurco. La tranquilla casetta in cui i militari trovarono il cadavere di Riccardo fatto a pezzi e stipato in degli scatoloni intrisi di borotalco. Ad ideare l’occultamento del corpo privo di vita del pensionato 72enne pare sia stata proprio la figlia Stefania. Prima indiziata dell’omicidio e rea confessa. La ragazza, 38enne studentessa in Medicina presso l’ateneo di Perugia avrebbe ‘chiurgicamente’ dilaniato la salma del padre prima di disfarsene definitivamente. L’intervento dei militari allertati dai parenti che da giorni non avevano notizie dei due avrebbe poi rivelato l’orrore consumatosi nel popoloso centro dell’Alto Jonio cosentino. Oggi Stefania, dopo un peregrinare da penitenziario in penitenziario, passando anche per il ‘manicomio criminale’, l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, è reclusa nel carcere di Bari dove un equipe di psichiatri sta valutando lo stato mentale della giovane per stabilire se abbia agito lucidamente, nel pieno delle proprie facoltà o meno. “Quello che è certo – afferma l’avvocato Carelli uno dei due legali della giovane – è che si tratta di un caso umano. Quando parla non sembra essere in sé. Era stata già ricoverata nel 2006 in regime di Trattamento Psichiatrico Obbligatorio all’Ospedale di Perugia. La diagnosi era lapidaria: schizofrenia. Da quella, purtroppo, non si guarisce. Lo dicono anche i consulenti. Ora è a Bari, da sola, in una cella controllata a vista nel braccio femminile del penitenziaro pugliese dove i periti stanno stilando una relazione sulle sue capacità mentali. I pochi parenti che le sono rimasti sono totalmente disinteressati al caso. Noi stiamo lavorando gratuitamente, non abbiamo preso neanche un centesimo. La seguiamo perché a vederla, sembrerebbe strano, ma fa pena, non ha nessuno. Non sta bene, è palese, ed infonde tenerezza, dispiace molto sapere che esistono persone che vivono in questo stato. E’ un caso tragico, non è una persona che finge. Povera sventurata”.



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