Calabria
Concorso ‘Coesione Sud 2025’: TAR Calabria riconosce l’equivalenza tra Servizio Civile Nazionale e Universale
CATANZARO – Una sentenza destinata a fare scuola nel panorama dei concorsi pubblici: con l’ordinanza cautelare n. 403/2025, depositata lo scorso 24 luglio, il TAR Calabria ha accolto il ricorso contro la graduatoria del profilo B2 del Concorso Coesione Sud 2025, stabilendo che il Servizio Civile Nazionale deve essere considerato equivalente al Servizio Civile Universale ai fini delle riserve previste nei bandi. Il ricorso era stato promosso dagli Avvocati Danilo Granata – con studi legali a Roma e Cosenza – e Alessandro Rosti, entrambi noti esperti nel contenzioso amministrativo e, in particolare, nelle controversie in materia di concorsi pubblici.
La vicenda
La ricorrente, esclusa dalla graduatoria o collocata in posizione non utile all’assunzione, aveva contestato la mancata valorizzazione del proprio servizio prestato nell’ambito del Servizio Civile Nazionale, rivendicando la sua piena equiparazione al Servizio Civile Universale, indicato nel bando quale requisito utile per l’accesso alla riserva di posti.
Il TAR ha ritenuto fondata tale doglianza, riconoscendo l’evidente continuità normativa e sostanziale tra i due istituti e accogliendo l’argomentazione degli avvocati ricorrenti secondo cui la discriminazione tra le due forme di servizio pubblico risultava ingiustificata e lesiva del principio di parità di trattamento. Con effetto immediato, il Tribunale ha ordinato all’amministrazione di procedere alla revisione della graduatoria tenendo conto della posizione della ricorrente che, in base al nuovo punteggio, dovrebbe risultare vincitrice del concorso.
“Siamo estremamente soddisfatti per questo importante risultato – ha dichiarato l’Avv. Danilo Granata – che rappresenta non solo una vittoria per la nostra assistita, ma anche un precedente giuridico di grande rilievo in materia di concorsi pubblici. Il TAR ha riconosciuto ciò che da tempo sosteniamo: il Servizio Civile Nazionale e quello Universale condividono natura, finalità e caratteristiche strutturali tali da renderli equivalenti ai fini della riserva prevista dal bando”. Dal punto di vista tecnico, l’ordinanza si inserisce in un filone interpretativo teso a garantire uniformità e coerenza nell’accesso al pubblico impiego, in un settore in cui le disparità di trattamento possono incidere profondamente sulle aspettative e i diritti dei candidati.
“La decisione del TAR Calabria è di particolare importanza anche per tutti gli altri partecipanti al concorso – ha aggiunto Granata – e apre la strada a una serie di eventuali impugnative da parte di candidati che si trovino in situazioni analoghe. È un riconoscimento dell’impegno che mettiamo ogni giorno nella tutela del merito e nella difesa dei diritti dei nostri assistiti”.
Una decisione destinata a fare scuola
L’ordinanza del TAR ha il merito di colmare un vuoto interpretativo che aveva generato incertezze e disparità nell’applicazione dei criteri di riserva nei concorsi pubblici, con particolare riferimento ai percorsi di volontariato civile, sempre più valorizzati nelle politiche giovanili e di coesione sociale. Il team legale composto dagli Avv.ti Danilo Granata e Alessandro Rosti ha già preannunciato l’intenzione di seguire con attenzione l’esecuzione dell’ordinanza e gli sviluppi futuri del concorso in questione, offrendo supporto ad altri candidati interessati ad azioni analoghe. Una vittoria che non solo riscatta i diritti della singola ricorrente, ma contribuisce a rafforzare la certezza del diritto e la trasparenza nell’accesso alla pubblica amministrazione.



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