Aeroporto di Lamezia Terme: tasse non versate sui voli di lusso, evasione fiscale da 300mila euro

LAMEZIA TERME – La Guardia di Finanza di Lamezia Terme, in collaborazione con la Sezione Aerea del Corpo, ha portato alla luce un’evasione fiscale da quasi 300mila euro nel settore del trasporto aereo privato. L’indagine, sviluppata tra il 2021 e il 2023, ha coinvolto ben 115 società di aerotaxi ed elitaxi, operanti presso l’aeroporto internazionale lametino. Al centro delle indagini l’omesso versamento della cosiddetta “tassa di lusso” – introdotta dal decreto legge 201/2011 – un’imposta ambientale applicata ai voli privati in base alla distanza percorsa: 10 euro fino a 100 km, 100 euro tra 100 e 1.500 km e 200 euro oltre tale soglia. La somma dovuta deve essere riversata allo Stato direttamente dai vettori.

Tassa incassata ma mai versata all’Erario

Nel corso dei controlli, le Fiamme Gialle hanno esaminato i dati forniti dalle società di handling aeroportuale, risalendo a 647 voli privati e oltre 2.000 passeggeri transitati da Lamezia Terme. Gli accertamenti hanno evidenziato che 15 società italiane e 99 estere hanno incassato la tassa dai passeggeri senza mai versarla all’Erario. Il danno complessivo accertato ammonta a 299.000 euro, suddivisi tra 230.000 euro di imposta evasa e 69.000 euro di sanzioni accessorie. Alcune delle società coinvolte, dopo essere state verbalizzate, hanno riconosciuto le irregolarità e provveduto al pagamento.

La tassa rientra tra i tributi di carattere ambientale, con l’obiettivo di compensare l’impatto inquinante del trasporto aereo privato e finanziare misure per la tutela dell’ambiente. Le attività ispettive della Guardia di Finanza si inseriscono proprio in questo quadro di vigilanza a tutela dell’interesse pubblico e del gettito fiscale.