Calabria
Flash Mob
Ex Lsu-Lpu calabresi, stipendi da fame e contributi mai versati per 15 anni: giovedì protesta a Roma
Dalla Calabria a Roma per chiedere l’approvazione del Ddl 539: migliaia di ex Lsu/Lpu denunciano stipendi sotto i mille euro, contributi mancanti per oltre 15 anni e il rischio povertà
COSENZA – Centinaia di lavoratori Ex Lsu-Lpu partiranno dalla Calabria per raggiungere Piazza Vidoni a Roma, davanti al Dipartimento della Funzione Pubblica, dove si terrà un nuovo flash mob di protesta giovedì 4 dicembre 2025. L’obiettivo è chiaro: sollecitare il Governo ad approvare definitivamente il Disegno di Legge n. 539, depositato il 3 febbraio 2023, che prevede il riconoscimento dei contributi previdenziali mai versati nei primi 15 anni di attività degli ex lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità
“Abbiamo lavorato in nero per lo Stato”
Il coordinamento non usa mezzi termini: «Siamo i più poveri della Pubblica Amministrazione, dipendenti comunali di fatto, ma senza gli stipendi e senza i diritti dei normali dipendenti pubblici». La denuncia è forte: lo Stato avrebbe fatto lavorare per anni migliaia di persone “in nero”, senza contributi pensionistici, trasformando quella che doveva essere una misura temporanea in una condizione strutturale e precaria. Una “tragedia comica”, la definiscono i manifestanti, che rischia di trasformarsi in emergenza sociale.
Il peso degli Ex Lsu-Lpu nei Comuni calabresi
Secondo il coordinamento calabrese, gli ex LPU/LSU rappresentano circa il 90% della forza lavoro in oltre 360 comuni della Calabria, pari a circa 4.500 dipendenti. Nonostante svolgano mansioni spesso superiori alla propria qualifica, molti lavorano ancora con contratti part-time tra le 14 e le 26 ore settimanali, percependo stipendi da fame inferiori ai 700-1.000 euro al mese. A questa condizione economica già critica si aggiunge il problema più grave: l’assenza dei contributi previdenziali relativi ai lunghi anni precedenti alla stabilizzazione.
Stipendi da fame e rischio povertà
Il coordinamento – rappresentato da Romolo Cozza, Giulio Pignataro, Oreste Valente, Giovanni Conforti, Giovanni Muto e Gino Pettinato – avverte che, senza un intervento rapido, migliaia di lavoratori rischiano di ritrovarsi in pensione senza i requisiti contributivi minimi. «Siamo molto preoccupati – spiegano – perché presto molti di noi andranno in quiescenza e vedranno i propri redditi precipitare sotto la soglia di povertà. Parliamo di persone che hanno lavorato per quasi 30 anni senza i contributi previdenziali di un normale contratto».
Il Disegno di Legge 539 e la richiesta al Governo
La richiesta dei manifestanti è precisa: incardinare in Commissione Lavoro e approvare definitivamente il DDL 539, presentato dal senatore Maurizio Gasparri, che mira a riconoscere i contributi mancanti e garantire un futuro pensionistico dignitoso. Il flash mob del 4 dicembre vuole quindi richiamare l’attenzione «Dopo tanti anni – dichiarano i rappresentanti del coordinamento – chiediamo solo dignità. Abbiamo dato tanto ai nostri comuni e alla collettività calabrese. Ora serve una soluzione definitiva».
La mobilitazione non coinvolge solo i lavoratori della Calabria, ma diventa un simbolo nazionale della lotta contro il precariato storico nella Pubblica Amministrazione. Il 4 dicembre, da tutta la regione, partiranno pullman e delegazioni determinati a far sentire la propria voce nel cuore delle istituzioni.



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