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Processo Why Not, quattro assoluzioni e sette prescrizioni

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Processo Why Not, quattro assoluzioni e sette prescrizioni

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CATANZARO – Due condanne ridotte, quattro assoluzioni confermate e sette condanne cancellate dalla prescrizione.

Questa la sentenza della Corte d’appello di Catanzaro nei confronti di tredici imputati coinvolti nell’inchiesta “Why not”, su presunti illeciti connessi alla gestione dei fondi pubblici in Calabria, gia’ giudicati con processo dibattimentale. I giudici (presidente Maria Vittoria Marchianò, consiglieri Giancarlo Bianchi e Maria Teresa Carè) hanno emesso questo pomeriggio la propria decisione, dopo l’appello proposto contro la sentenza di primo grado da nove persone condannate e dalla Procura generale nei confronti di quattro persone gia’ assolte. Il rappresentante della pubblica accusa, al termine della propria requisitoria, aveva chiesto la condanna degli assolti, alcune rideterminazioni di pena e per altri imputati la conferma delle pene gia’ inflitte in primo grado.

 

La Corte, pero’, ha dichiarato inammissibile l’appello del pg per “sopravvenuta carenza di interesse”, e dunque ha confermato le assoluzioni di Nicola Adamo, Aldo Curto, Ennio Morrone e Francesco Morelli. Inoltre, sono state ridotte, per l’intervenuta prescrizione di parte delle accuse loro contestate, le pene inflitte a Giancarlo Franze’ dai 3 anni e 6 mesi di reclusione del primo grado a 2 anni e 1.500 euro di multa (pena sospesa), e Rosalia Marasco da 2 anni del primo grado a 1 anno (pena sospesa). Infine, sono stati dichiarati estinti per prescrizione i reati contestati a Domenico Basile (condannato a 8 mesi in primo grado), Rosario Calvano (8 mesi in primo grado), Dionisio Gallo (8 mesi in primo grado), Antonio Gargano (1 anno e 6 mesi in primo grado), Michele Montagnese (1 anno in primo grado), Ennio Morrone (assolto in primo grado), Filomeno Pometti (1 anno in primo grado), Michelangelo Spataro (1 anno in primo grado). Nel processo erano costituite parte civile la Regione Calabria e Fincalabra, rispetto a cui sono state confermate le statuizioni civili gia’ sentenziate in primo grado e cui gli imputati rifonderanno anche le spese del giudizio di secondo grado. Il processo dibattimentale la cui sentenza e’ giunta in Corte d’appello e’ stato celebrato a carico di 27 persone in tutto, e si e’ concluso il 31 luglio 2012 con nove imputati condannati, nove completamente assolti nel merito, otto scagionati per intervenuta prescrizione dei reati, ed uno scagionato per morte del reo.

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