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Prostituzione bimbe rom, il caso passa a Catanzaro competente per pedopornografia
COSENZA – Resta in carcere Aldo Turano il 74enne accusato dei ripetuti stupri ‘a pagamento’, mentre il padre di una delle bimbe ha presentato istanza di scarcerazione.
Il fascicolo sugli orrori consumatisi all’ombra del campo nomadi di Vaglio Lise sono stati ieri trasferiti a Catanzaro. Gli atti sono stati affidati alla Procura competente in materia di pedopornografia, al termine dell’interrogatorio in cui il gip ha convalidato i fermi dell’anziano rendese e dei due coniugi di nazionalità rumena, madre e padre di una delle ragazzine sfruttate, la 46enne V. L. ed il 50enne L. L.. Per quest’ultimo il legale difensore, Michelangelo Russo, ha presentato un documento in cui verrebbe certificata l’inadeguatezza della detenzione in carcere per l’uomo che pare essere affetto da Sla (sindrome laterale amiotrofica).
I genitori delle altre vittime filmate da Turano mentre consumava con loro rapporti sessuali, per poi pubblicarli sul web, non risultano essere indagati in quanto pare avessero a tempo debito denunciato i fatti alle forze dell’ordine, preoccupati da atroci sospetti poi rivelatisi realtà. Dalle indagini sarebbe inoltre emerso che Turano stava per partire in Romania al fine di scongiurare l’arresto. Nella sua disponibilità oltre all’ingente materiale pedopornografico è stata ritrovata un’agenda in cui appuntava con dovizia di dettagli le violenze inferte alle bimbe, di cui una disabile. Gli inquirenti intanto continuano ad indagare in quanto non si esclude che il fenomeno della prostituzione minorile in città, possa essere molto più ampio di ciò che ad oggi è stato accertato.



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