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‘Donne nel mirino’ report sul femminicidio insieme alla criminologa Bruzzone

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‘Donne nel mirino’ report sul femminicidio insieme alla criminologa Bruzzone

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SOVERATO – Soverato è il Comune scelto per dire ‘basta al femminicidio’.

Donne nel Mirino” è il titolo dell’incontro sul femminicidio, organizzato dall’Ufficio delle Consigliere di Parità della Provincia di Catanzaro, che si è tenuto stamttina 10.00 al Teatro Comunale di Soverato. A rendere noti i dati sul fenomeno sono stati il Comandante del RIS di Messina, il Tenente Colonnello Sergio Schiavone, il  Procuratore della Repubblica Aggiunto di Catanzaro, il dott. Giovanni Bombardieri e la  Criminologa esperta in Psicologia Forense, dott.ssa Roberta  Bruzzone. La dinamica dei delitti, i volti delle vittime, la crudeltà del loro carnefice, sono stati i protagonisti di ‘Donne nel mirino’ evento durante il quale è stato presentato e distribuito gratuitamente l’opuscolo realizzato dalla Consigliera di Parità della Provincia di Catanzaro, dott. Sonia Munizzi,e dalla consulente legale dell’Ufficio delle Consigliere di Parità, avv. Maria Anita Chiefari. Questa nuova proposta editoriale di facile consultazione  si aggiunge al volume “I Diritti delle Donne” – Aggiornamento legislativo ed al libro  “La violenza domestica: un male da sconfiggere insieme”. Sfogliando l’opuscolo si può trovara: l’Abc sulla Legge sul Femminicidio, i dati statistici del fenomeno sociale, e l’“insanguinata” rassegna stampa sui casi di femminicidio registrati nella nostra Regione. “Donne nel mirino” si è concluso con la poesia “Cenere“ di  Luciana Coèn, interpretata dalla giovane attrice Maria Maddalena Ascione dedicata a Fabiana Luzzi la giovanissima accoltellata e poi bruciata dal fidanzatino coetaneo. Un testo indirizzato a tutte le donne che hanno sofferto e che soffrono. La consulente  legale dell’Ufficio delle Consigliere di Parità della Provincia di Catanzaro, l’avv. Maria Anita Chiefari, ha inoltre presentato un  piccolo report sulla casistica calabrese. Nel corso dell’incontro sono state poi raccontate delle  storie vere di donne, per lo più giovani donne, la cui vita è stata spezzata da un uomo che prometteva loro amore eterno.

 

Riportiamo di seguito il testo integrale della poesia:

 

Cenere

L’odore della carne,

della mia carne,

che brucia

mi arriva alle narici

a folate

portate dal vento

e nell’andare

e venire

della mia coscienza.

Tra il fumo

vedo un’ombra

la sua sagoma,

il mio fidanzatino.

O quel che resta

di lui.

Siamo,

eravamo giovani

una vita davanti,

ora è già dietro,

passata

le parole sono volate

solo quindici anni

una fiamma

si alza

un dolore lancinante

nel mio sentimento

sulla mia pelle

è andato

sta andando tutto in fumo

il primo bacio

il batticuore

quando l’ho rivisto

le sue mani sul mio viso

e poi la voce

che si alza

insieme alle mani

qualcosa brilla al sole

la lama di un coltello.

Le mie braccia si alzano

in segno di resa

in segno di protezione

del mio corpo

della mia vita.

Non può essere

che il suo sguardo

dolce innamorato

si sia all’improvviso

mutato in occhi omicidi

– femminicidi –

solo quindici anni

il sangue scorre

l’odore di benzina

sui miei vestiti

è fredda la benzina

ho freddo

riscaldami

solo quindici anni

e poi il click

la fiamma

una torcia

l’odore acre

della carne,

la mia carne,

che brucia

sono io

solo quindici anni

mi lascia qui

è tutto un fumo

è tutto nero

tutto andato in fumo

i miei quindici anni

la mia vita.

Sono l’ennesimo femminicidio

la numero 33, forse,

e ho solo quindici anni.

Sono diventata un numero

una vita bruciata

ma avevo solo quindici anni

ero una donna in nuce/ ero luce

nella mia famiglia

nel mio mondo.

Sono diventata la numero 33,

forse,

carbone ardente

ormai

spento

per sempre.

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