Area Urbana
Nuova udienza caso Vrenna-Quicosenza, solidarietà alla giornalista Improta: “La verità non si processa”
Nuova udienza questa mattina, al Tribunale di Cosenza, a seguito della denuncia del presidente del Crotone Calcio nei confronti della giornalista Maria Teresa Improta.
COSENZA – In occasione dell’udienza del processo scaturito a seguito della querela per diffamazione a mezzo stampa, presentata nei confronti della collega giornalista di QuiCosenza ed Rlb Radioattiva, Maria Teresa Improta, dal presidente del Crotone Calcio, Raffaele Vrenna che è anche titolare della Mi.Ga Srl che gestisce la discarica di Celico, questa mattina sono tornati a manifestare la loro solidarietà a supporto della giornalista i rappresentanti e attivisti del Comitato Ambientale Presilano. Al ‘grido’ di “Chi ha paura della verità è nemico di tutti” ed esponendo uno striscione “La verità non si processa” il sit in è stato inscenato davanti al Tribunale di Cosenza. A sostegno di Maria Teresa Improta sono arrivati tantissimi messaggi di vicinanza per la sua decisione di impugnare il decreto penale di condanna a cui è stata sottoposta, per avere riportato quanto affermato da alcuni collaboratori di giustizia in merito alle attività imprenditoriali del gruppo Vrenna. L’imprenditore crotonese stamane per mezzo del proprio legale Valentina Falvo del foro di Lamezia Terme ha richiesto di costituirsi come parte civile nel processo. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 7 febbraio 2017.
Oltre al Comitato Ambientale presilano ed ai suoi attivisti stamattina al presidio, iniziato intorno alle 9.30 sulle scalinate del Palazzo di Giustizia hanno dato il proprio sostegno anche il collettivo No Megadiscarica Castrolibero, l’associazione Ambientalista Crocevia, il comitato Acqua Pubblica, il comitato Prendocasa, l’associazione culturale Romano Marino, il consigliere comunale di Rende del Movimento 5 Stelle Domenico Miceli, il Comitato No Metro di Cosenza e la Cgil Sezione Migranti. Note di solidarietà anche dal Movimento Disoccupati Calabresi, dalla Terra di Piero, dal CPOA Rialzo, dal collettivo SpArrow, dall’associazione culturale LiberalAmente e dai colleghi di diverse testate giornalistiche.
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” con la quale la giornalista Maria Teresa Improta ha collaborato alla stesura della seconda edizione del libro – inchiesta ‘Chi è Stato?’ ha espresso inoltre la propria solidarietà alla giornalista Maria Teresa Improta “denunciata da Raffaele Vrenna per aver cercato di far luce su aspetti poco chiari del business dei rifiuti gestito dal gruppo che fa capo al patron del Crotone e dei presunti legami con la ‘ndrangheta di cui è stato accusato da alcuni ‘pentiti’. Esprimiamo, quindi, il nostro supporto ideale a Maria Teresa convinti che la libertà di stampa è una delle garanzie che ogni Stato di diritto dovrebbe garantire ai cittadini per assicurare l’esistenza della libertà di parola e della stampa libera”.



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