L’associazione politico culturale “Insieme per Cosenza” ha iniziato la sua attività dal mese di aprile 21016, e il suo obiettivo è di coinvolgere i giovani cosentini desiderosi di fare e pensare per la propria città.
COSENZA – “Ormai il passo ideologico è fatto; adesso i fatti. Non solo i numeri ma le idee per la costituzione di una ‘città unica’”. L’Associaizone Insieme per Cosenza interviene per sottolineare gli aspetti positivi della città unica Cosenza-Rende con una nota. “Per voler restare in campo storico, visto l’interesse che la storia investe nella amministrazione di Cosenza, la famosa frase “alia iacta est” riferita a Giulio Cesare che l’avrebbe profferita dopo aver varcato il Rubicone, nella notte del 10 gennaio del 49 a.C., alla testa di un esercito, violando apertamente la legge che proibiva l’ingresso armato dentro i confini dell’Italia e dando il via alla seconda guerra civile. La frase vuole però riferirsi alle difficoltà passate per la sua ideazione e alla conseguente azione determinata a suo seguito, non certo si vuole augurare un contendere tra le parti”.
“Oggi si ascolta ormai troppo – scrive l’ass. Insieme per Cosenza – sulla materia: una cosa è sicura nessuna citta come Cosenza-Rende ha la fortuna di realizzarsi su un territorio adeguato con soluzione di continuità localistica, storica, culturale, urbanistica come quella attuale. A venti minuti dal mare e a venti minuti dalla Sila. I servizi, tutti, possono estendersi e realizzarsi all’intera area urbana di Cosenza-Rende, coinvolgendo in un unicum la comunità di Castrolibero, Montalto Uffugo, Rogliano, Zumpano e i paesi della Presila, ecc…”
“Ce ne sont ni les murs, ni les hommes qui font la patrie; ce sont les loix, les moeurs, les costumes, la constitution, la manière d’être qui resulte de tout cela. La patrie est dans les rélations de l’Etat à ses membres; quand ces rélations changent ou s’aneantissent, la patrie s’évanoüt”, scriveva Jean-Jacques Rousseau nel 1764 ovvero “non sono le mura nè la moltitudine degli uomini che fanno la patria (una città); ma sono le leggi, i costumi, le abitudini comuni, i regolamenti costituzionali, il modo di essere che risultano dagli esempi comuni”.
“La patria (una città) si realizza con le relazioni d’essere tra le persone, che devono convergere. Quando tali condizioni spariscono tutto si disperde ,si annienta la volontà comune. Rousseau, perché attribuiva al concetto di comunità, un significato soprattutto politico: vera comunità, come scriverà in altro luogo, è solo la libera Repubblica dove le leggi sono più forti degli uomini, dove il bene comune prevale sugli interessi particolari e dove tutti possono vivere sicuri e nessuno è costretto a vivere come straniero o come servo. Poco importano il luogo, le mura, le piazze, gli edifici, le chiese, gli spazi rituali, i monumenti, i simboli, le iscrizioni: conta la civitas, nel senso di costituzione politica, non la città”.
“Entro la città ben governata i cittadini possono godere la dolcezza del vivere civile, come illustrano le immagini di operosa serenità che completano la rappresentazione di una citta unica ideale. Bisogna costruire – scrive l’Associazione – per primo il bisogno di avere realizzati i servizi comuni da quelli sociali, urbani, ai trasporti, all’igiene, alla salute. La determinazione di luoghi di centralità democratica(municipi o delegazioni municipali) verrà dopo , cosi come definire un statuto comunale unico per la Città, insieme a regolamenti comunali distinti per l’intera area urbana”.
Da qui la proposta: “Iniziamo a provare a risolvere comunitariamente i servizi e poi identifichiamo per le realtà esistenti nelle attuali comunità distinte le prospettive future: Cosenza con il commercio e la sua Cultura Storica, Rende con l’università e il suo sviluppo industriale. L’uomo non è un individuo isolato, vive con i suoi simili e tramite la socialità, dunque, progetta e costruisce se stesso e la società: la polis appunto. E così come l’uomo ha bisogno di auto-costruirsi e auto-progettarsi, allo stesso modo la città ha bisogno di essere continuamente riprogettata e ricostruita, per soddisfare e adattarsi alle nuove necessità che insorgono di generazione in generazione. Ognuna delle quali, prendendo coscienza che la realtà così come si presenta non risponde più alle proprie esigenze, avverte l’impulso, quasi naturale, di elaborare un nuovo progetto, in linea con i bisogni dell’uomo e quindi dei desideri emergenti”.
“Iniziamo dai servizi comuni concordiamo un sistema di servizi urbani dai trasporti ai rifiuti che a tavolino tra i tecnici del settore possa garantire di soddisfare i bisogni, la sanità già collegata ma mal organizzata potrebbe alleggerire il caos del Pronto soccorso cittadino: i distretti di base (DB) presenti sul territorio insieme e con il coinvolgimento dei Nuclei di Cure Primarie (NCCP) da implementar e con tutte le figure specialistiche o con altre forme di istituti associativi tra medici di base possono realizzare tanti punti di pronto soccorso per cure immediate a patologie lievi (codici gialli e verdi); e così via per tutte le altre necessità municipali.
Al bando però i campanilismi o le naturali e spregevoli tentativi di prevaricazione degli uni sugli altri. Un obiettivo comune – concludono dall’Associazione Insieme per Cosenza – una Città unica Cosenza-Rende ed un’Area Urbana che realizzi il futuro per i giovani: immaginare quanti posti di lavoro non è l’utopia”.