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Pronta la nuova perizia su Legnochimica redatta dal chimico indagato insieme agli ex titolari

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Pronta la nuova perizia su Legnochimica redatta dal chimico indagato insieme agli ex titolari

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I dati sulla contaminazione di terreni e falde acquifere pare siano differenti rispetto a quelli emersi nel 2010.

 

RENDE (CS) – Dopo ripetuti solleciti da parte della Procura di Cosenza nelle prossime ore sarà depositata la nuova perizia sull’ex Legnochimica. Si tratta di un documento che cristallizza lo stato di contaminazione dei terreni e delle falde acquifere di contrada Lecco a Rende. L’inquinamento dell’area su cui prima sorgevano gli stabilimenti dell’ex Legnochimica, era stato certificato nel 2010 nella perizia redatta dall’attuale rettore dell’Università della Calabria Gino Mirocle Crisci. Nella sua relazione era stata evidenziata l’elevata presenza di metalli pesanti quali ferro, alluminio, manganese, arsenico, cromo, nichel, cobalto e piombo e i possibili rischi per la salute umana. L’indagine però non era stata completata a causa della carenza di fondi. Un problema che sembrerebbe oggi stato arginato dal nuovo perito nominato dalla Procura di Cosenza il professor Giovanni Sindona. Effettuati i prelievi ed analizzati i campioni, finalmente, la relazione è pronta per essere consegnata. I ritardi nella presentazione della perizia sarebbero stati causati dalla necessità di pulire i terreni per effettuare i prelievi e, come affermato dallo stesso Sindona “dalla neve”. Il chimico in forze all’Unical ha poi lasciato intendere che i dati da lui presentati sarebbero in parte diversi da quelli emersi nella relazione tecnica redatta dal proffesor Crisci.

 

Doveroso ricordare che il professor Sindona fu indagato (la sua posizione fu poi archiviata) insieme ad altre 36 persone per una presunta truffa ordita da docenti, imprenditori e consulenti del lavoro per accaparrarsi 20 milioni di euro di fondi pubblici per formare ricercatori che in realtà non avrebbero mai, secondo gli inquirenti, avviato alcun tipo di progetto. L’operazione portò all’arresto di otto persone dei quali alcuni riconducibili alla proprietà dell’ex Legnochimica.

 

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