Il comune di Rose è uno dei tanti centri della provincia duramente attaccato dalla mano dei criminali che continuano a dar fuoco ai territori. E il sindaco in un’intervista radiofonica, tra le lacrime chiede l’attenzione dello Stato a livello nazionale.
ROSE (CS) – Fa rabbia e commuove allo stesso tempo sentire un sindaco perdersi nelle lacrime, stremato da una situazione che non accenna ad arrestarsi. Gli incendi che hanno devastato la cittadina di Rose sono pesanti, nei danni e nella paura che provano quotidianamente i cittadini alle prese con continui fronti di fuoco.Case evacuate, terreni in fumo, fiamme che si avvicinano pericolosamente a strutture sanitarie e ieri persino il palazzo comunale. A seguito dell’incendio che ha interessato anche Castiglione cosentino è stata anche evacuata una clinica di lungodegenza. E il primo cittadino Mario Bria, intervistato telefonicamente questa mattina ai microfoni di Rlb Radioattiva, nel raccontare di essere sul posto dove sono in azione i mezzi aerei antincendio, non è riuscito a trattenere le lacrime, definendo “stremante” quanto lui e i suoi cittadini stanno subendo per mano di criminali vigliacchi.
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“C’è un disinteresse sul piano nazionale” secondo il sindaco Bria, che chiede attenzione, aiuti, nonostante l’arrivo ieri dell’esercito. Non è mancato da parte sua un ringraziamento ai vigili del fuoco e a coloro i quali hanno operato. “La regia criminosa sta diventando efficiente e il mio rammarico – sottolinea – è che lo Stato non interviene rispetto alle necessità dei cittadini. Io mi auguro che vengano messi in atto sistemi di controllo sofisticati perchè solo così è possibile individuare questi criminali. La strategia ormai la conosciamo e mentre si sta combattendo su un fronte si deve correre da un’altra parte e i cittadini si sentono soli e abbandonati. Questa è una questione nazionale che deve arrivare all’attenzione anche dell’Europa. Si devono mandare qui nel meridione mezzi straordinari, il Governo deve prendere coscienza”.
Poi durante l’intervista (intorno al minuto 6′:54”) sembrava fosse caduta la linea invece Mario Bria ha avuto un momento di commozione. Sembrava fosse caduta la linea e invece torna in diretta e sottolinea: “Non mi sono perso, sono io che mi sono perso – dice tra le lacrime – siamo logorati. E’ un mese intero che stiamo combattendo e viviamo in un clima di guerra e non ci sono mezzi sufficienti. Se non arrivano soccorsi maggiori a breve brucerà l’intero paese. Le fiamme – ha continuato il primo cittadino – hanno lambito delle abitazioni, finanche la Casa comunale e la situazione al momento è gravissima. Abbiamo bisogno di mezzi speciali, perché è a rischio tutto il centro abitato”.