Una storia di quelle che sa di buono dove ad intervenire per la tutela degli animali sono un cittadino, i carabinieri e il coordinamento delle associazioni animaliste Calabria
RENDE – E’ una di quelle storie che parte da lontano e che, chissà forse in tanti hanno assistito e sono passati oltre facendo finta di nulla. Eppure un cittadino partenopeo, un camionista che aveva appena finito il turno di consegne, decide di intervenire perchè non avrebbe avuto il coraggio di passare oltre e lasciare quel cane ad un destino nefasto. Complice l’avvocato Mariella Cipparrone, responsabile del coordinamento delle associazioni animaliste Calabria, che ha saputo indirizzare il cittadino in questo triste episodio riuscendo a tirarne fuori un lieto fine. Ma andiamo ai fatti
La prima volta i carabinieri ammonirono il padrone
Un mese fa questo camionista, che chiameremo Andrea, contattò l’avvocato Cipparrone perchè trovò il numero di telefono su internet sotto la voce del coordinamento regionale dell’associazione e dopo essersi presentato raccontò quello che stava accadendo: “Mi trovo a Quattromiglia di Rende, nei pressi dei palazzi Grimoli, vicino ad una pensilina dell’autobus dove c’era seduto una persona ubbriaca che sta massacrando un cane. Come possiamo fare?”. Era di domenica. Il camionista naturalmente non essendo della zona si è adoperato nel cercare su internet qualche riferimento riuscendo a rintracciare l’avvocato Cipparrone che ha subito chiesto qualche indicazione del luogo utile da dare ai carabinieri per farli intervenire. Così è stato fatto. Sul posto giunge una pattuglia dell’aliquota radiomobile dell’Arma della compagnia rendese e ammoniscono l’uomo in evidente stato di ebbrezza con la bottiglia di vino sulla panchina della pensilina, dove era seduto insieme al cane. I carabinieri fecero capire proprietario del cane che qualora l’avessero rivisto maltrattare l’animale lo avrebbero denunciato, affidando il cane a terzi.
La scena si ripropone a distanza di un mese, scatta la denuncia
Ieri pomeriggio il camionista, di nuovo a Cosenza per via del suo lavoro si ritrova davanti lo stesso spettacolo. Stessa pensilina, stesso cane e padrone ancora una volta ubbriaco. Il “nostro” bravo cittadino chiama nuovamente l’avvocato Cipparrone. «Sto effettuando la sosta e ho notato sempre nei pressi della fermata dell’autobus un cane bianco e marrone con al collo un guinzaglio e accanto il padrone in evidente stato di ebbrezza. Ho notato che questa persona oltre a tirare calci alla macchinetta delle bibite , continua a maltrattare il cane tirandogli pugni e calci e strattonandolo con il collare. Sono sceso dal camion la prima volta per ammonirlo e dirgli che non si maltrattano gli animali. Sono tornato a bordo del mezzo pesante, ma questo signore ha continuato non solo a maltrattare il cane ma a molestare anche le ragazze che passavano, insultandole con parole pesanti». L’avvocato Cipparrone gli consiglia di chiamare immediatamente i carabinieri. E così fece. Sul posto sono giunti in pochi minuti due pattuglie dell’aliquota radiomobile dell’Arma della compagnia di Rende che, dopo avere constatato i fatti, hanno chiamato ad intervenire un’ambulanza del 118 per prestare cure al proprietario dell’animale e i vigili urbani e un veterinario per prendersi cura dell’amico a quattro zampe.
L’uomo è stato ricoverato e denunciato a piede libero e il cane sequestrato ed affidato al fratello del proprietario. Il caso non si chiude qui. I carabinieri hanno avvertito il fratello del proprietario del cane che vigileranno affinchè tutto si svolga nella regolarità. La polizia municipale si occuperà del cane perchè il piccolo amico a quattro zampe è sprovvisto di microchip e quindi rientrerebbe nei “cani randagi” e apparterrebbe al comune di Rende.
Il bravissimo e meritevole di lode camionista napoletano si è augurato che questi episodi non avvengano più promettendo di chiamare personalmente i carabinieri per sapere come andrà a finire la storia del nostro amico a quattro zampe. questa storia, è il caso di dirlo, è una di quelle buone azioni che speriamo tanti cittadini prendano ad esempio, a tutela degli animali, troppo spesso presi come giocattoli con cui “giocare” anche brutalmente, per poi abbandonarli ad un destino crudele