Cosenza
Nuovo ospedale Cosenza: “non possono in due, decidere sul destino di tanti” (AUDIO)
Dopo sette ore di Consiglio comunale ieri, la decisione sul sito del nuovo ospedale non c’è stata. Senza tempi certi, tutto è stato rimesso nelle mani del Sindaco Marrio Occhiuto che dovrà vedersela con il presidente Oliverio.
COSENZA – Nulla di fatto sulla decisione del sito sul quale dovrà sorgere il nuovo ospedale di Cosenza. Alla fine è stato approvato un documento, definito dalla minoranza anche ‘poco serio’, in cui senza alcuna tempistica o scadenza, Occhiuto si confronterà con Oliverio. Non c’è una data, non una scadenza di termini.
Per quella dicitura “nel più breve tempo possibile” Bianca Rende, ma non solo, anche altri della minoranza, hanno detto “no”. “Ieri la montagna ha partorito il topolino – ha spiegato Bianca Rende – e dopo ore di discussione, in cui il sindaco ha illustrato ancora la sua idea del nuovo ospedale sul vecchio sito a terrazze sulla collina, poi si è passati ad ascoltare i pareri di tutti, si è tornati sullo studio di fattibilità, non è emerso nulla di fatto”.
Bianca Rende, consigliere comunale del Pd ha spiegato l’esito dell’importante Consiglio di ieri ai microfoni di Rlb
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Lo studio di fattibilità promuove Vaglio Lise
“Non è un’imposizione del governatore Oliverio – spiega Bianca Rende – ma è frutto di uno studio di fattibilità realizzato da una delle migliori società europee di progettazione, che ha progetto l’ospedale di Barcellona e altri e conosce bene gli standard più avanzati. Esaminati e messi a confronti i tre siti, quello di Muoio, di Vaglio Lise e via degli Stadi, dallo studio di fattibilità emerge che, la zona in cui costa meno realizzare il nosocomio, per linearità e con minore impatto e maggiore efficienza, un risparmio di 50 milioni è Vaglio Lise. Va tenuto conto che la zona di Muoio (dove è attualmente l’Annunziata) è a rischio idrogeologico e si dovrebbero effettuare lavori di messa in sicurezza. A Vaglio Lise sarebbe tutto sullo stesso blocco, livello nel caso di Muoio sarebbe su più livelli”.
Alla fine di un lungo dibattito in cui, ogni consigliere ha potuto esprimere le sue valutazioni, per evitare un muro contro muro si è arrivati ad una conferenza dei capigruppo in cui si è inteso pervenire ad un documento unitario per dare mandato al sindaco e al presidente della Regione di individuare insieme il sito migliore e più praticabile nel territorio urbano. “La rottura – spiega Bianca Rende – è avvenuta però sul fatto che dopo un anno che si discute di questo, che il consiglio non è stato convocato perchè lo studio di fattibilità è stato presentato il 14 luglio 2017, ovviamente i gruppi di minoranza chiedevano una data, un termine. Si è passati da “due settimane” a “20 giorni”. Il sindaco si è sottratto ad ogni ipotesi di datazione e alla fine è stato deciso di scrivere “al più presto possibile”. Non possiamo ancora procrastinare una discussione – spiega la consigliera del Pd – rischiamo di perdere i fondi. Il nuovo Governo potrebbe anche avere altre priorità e non possiamo mantenere in eterno una dotazione finanziaria che ci è stata data e potrebbe non essere condivisa dalla nuova compagine di governo”.
Nessuno spopolamento dell’area Sud e nuovo sviluppo a via Popilia
“Nel documento dei capigruppo è stato inserita anche la condizione di arginare lo spopolamento dell’area sud. Ma questo rischio non c’è perchè il presidente Oliverio ha già detto di proposto già da tempo un investimento supplementare stimato in circa 40 milioni di euro per realizzare la Cittadella della Salute, ovvero per far si che l’Annunziata raccolga tutti quei servizi e strutture che oggi sono dedicate alla medicina di base e territoriale in città in un unico sito. Questo triplicherebbe l’antropizzazione del luogo – spiega Bianca Rende – perchè sappiamo bene che il numero dei malati cronici che si recano prima e dopo il ricovero ospedaliero ed hanno bisogno di cure, sono molti di più. E allora non si va a depauperare anzi, a potenziare. Realizzare l’ospedale a Via Popilia, significa dare ‘economia’ e sviluppo a quell’area che ha avuto in questi anni una riqualificazione urbanistica ma non ci sono alberghi, ristoranti… Non c’è dinamismo economico e finalmente si potrebbe avere con l’ospedale (B&B, posti letto, bar…)”.
“Rimandare a ‘data da destinarsi’ è da irresponsabili”
“Alla fine la maggioranza ha approvato un documento in autonomia, esclusivo (che noi non abbiamo votato) che da una delega in bianco al sindaco a relazionarsi con il presidente Oliverio per continuare la discussione sul sito senza limiti temporali. Sinceramente non è per sfiducia nei confronti del sindaco, ma dopo un anno se non sono riusciti a trovare un accordo, questo continuo procrastinare significa mettere a rischio le risorse e di conseguenza il diritto alla salute dei cittadini. Significa essere irresponsabili e noi abbiamo votato contro il documento che ci sembra privo di serietà”.
L’appello alla cittadinanza: “partecipate, non possono in due decidere sul destino di tanti”
“Io voglio lanciare un appello – conclude – forse c’è bisogno di una maggiore mobilitazione dell’opinione pubblica e maggiore consapevolezza della posta in palio, e quindi una maggiore condivisione. Il Consiglio rappresenta l’elettorato, la cittadinanza, ma io vedo che la città partecipa poco ad una discussione che invece è fondamentale perchè un ospedale cambia il volto urbanistico ma realizza soprattutto il diritto alla Salute. E’ una scelta troppo importante per essere lasciata solo alla politica. Non può essere una discussione di vertice, non possono essere in due a decidere sul destino di tanti“.
Immagine di repertorio



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