Luigi D’Alessio, il procuratore capo di Locri è da ieri al centro di uno scontro tra gip e Procura. Nonostante l’arresto infatti, il gip Toscano non ha risparmiato bacchettate alla Procura non accogliendo 14 richieste di arresto su 15 e rigettando sette accuse mosse a Lucano.
LOCRI (RC) – Il gip di locri Vincenzo Toscano avrebbe parlato di congetture, errori procedurali, inesattezze di inquirenti e investigatori, che lo hanno portato a rigettare la richiesta di ordinanza per i reati più gravi: associazione per delinquere, truffa, falso, concorso in corruzione, abuso d’ufficio e malversazione. Decisioni che non sono piaciute al procuratore di Locri, Luigi D’Alessio che ha già annunciato ricorso al riesame proprio contro il gip. “La nostra richiesta era composta da circa mille pagine, il Gip ne ha estratte, per la sua ordinanza, meno di 150. “L’indagine non si basa solo sulle intercettazioni ma anche su acquisizioni testimoniali e su documenti e attestazioni di fatture e altro. La richiesta in merito all’indagine era molto articolata”.
E stamattina D’Alessio è tornato sul caso sottolineando l’apprezzamento di “tutti coloro che manifestano dispiacere per questa vicenda, ma bisogna assolutamente scindere la persona Lucano dall’idea che lui ha posto in essere a Riace, perche’ sull’idea si puo’ dibattere, si puo’ discutere. C’e’ chi dice che l’accoglienza non va bene, c’e’ chi dice che e’ l’unica strada possibile. Il problema e’ la realizzazione di quell’idea e non possiamo consentire, come stato italiano, come istituzione della repubblica, che qualcuno persegua un’idea passando bellamente sopra i principi e sopra le norme, altrimenti consentiremmo a chiunque di predicare quelli che sono i propri convincimenti infischiandosene delle leggi. Tutto qui”.
Il procuratore capo di Locri, Lugi D’Alessio, in merito all’arresto del sindaco di Riace, Domenico Lucano, che ha suscitato aspre polemiche parlando a “Radio anch’io”, ha anche risposto a quanti si chiedevano come mai il suo ufficio non si occupi di criminalità organizzata, dedicandosi a inchieste come quelle sul sindaco di Riace, Domenico Lucano. “Noi non abbiamo assolutamente nessun processo di ‘ndrangheta, perche’ della ‘ndrangheta si occupa la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Qualora emergano fatti riguardanti la criminalita’ organizzata, noi trasmettiamo gli atti alla procura distrettuale di Reggio Calabria con cui siamo in contatto e collaborazione assoluta e totale”. “Noi – ha spiegato – ci occupiamo di reati legati alla criminalita’ cosiddetta comune, della pubblica amministrazione, dell’inquinamento, di tante altre ipotesi di reato che finiscono poi col danneggiare i cittadini comuni, la popolazione, non di criminalta’ organizzata. Quindi – ha rimarcato – non e’ che non perseguiamo la criminalita’ organizzata; se ne occupa un’altra procura della Repubblica”.