MONTEBELLO JONICO (RC) – La zona di “A Petra Virdi”, nella parte alta della fiumara Valanidi, in località Lamia nel Comune di Montebello Jonico, è uno dei luoghi più significativi della geodiversità dell’Aspromonte. A ricordarlo è il geologo Luigi Dattola, che rilancia l’allarme su un patrimonio naturale e storico di grande valore, oggi messo in pericolo da prelievi indiscriminati di minerali e campioni di roccia.
L’area, già descritta nei mesi scorsi sulle pagine de L’Altro Aspromonte, è un concentrato di elementi geologici, geomorfologici e mineralogici: faglie, fratture, rocce e morfologie rare, che si accompagnano a un importante passato storico-minerario risalente alla metà del 1700, sotto il regno di Carlo III di Borbone e Amalia di Sassonia. Ne sono testimonianza i cunicoli di sfruttamento e i resti della ferriera di Arangea.
“A Petra Virdi”, Dattola «è dovere di ciascuno vigilare e proteggere»
“Il patrimonio geologico, o geoheritage, di questo sito merita salvaguardia e protezione per le generazioni future e ha tutte le qualità per poter essere definito geosito”, ricorda Dattola. Una definizione che ora ha un riconoscimento ufficiale: “A Petra Virdi” è stato infatti inserito nell’Inventario Nazionale dei Geositi dell’ISPRA, che lo classifica come geosito di interesse regionale. Un riconoscimento che attribuisce al luogo un valore geologico, naturalistico e storico rilevante, utile per la pianificazione territoriale e per la tutela del paesaggio.
Campioni del sito su aste online
Ma accanto alla buona notizia c’è un’emergenza crescente. Campioni provenienti dal sito compaiono infatti su aste online, segnale inequivocabile di prelievi abusivi che rischiano di compromettere un ambiente di grande delicatezza. Un danno, sottolinea Dattola, “irreversibile per la comunità, che perde un potenziale richiamo turistico, strumenti di studio per ricercatori e la possibilità, per tutti, di ammirare un panorama unico”. Il geologo lancia quindi un appello alla responsabilità collettiva: “È dovere di ciascuno di noi vigilare e proteggere ‘A Petra Virdi’, preservando il luogo nel migliore stato possibile, affinché possa conservare in futuro la denominazione di geosito e mantenere intatta la sua duplice identità di tesoro naturale e storico”.
