ROMA – Una perdita dopo l’altra segna il lunedì italiano. Dopo la morte di Silvio Berlusconi, avvenuta questa mattina al San Raffaele, un lutto ha colpito il mondo del cinema. Si spento a Roma l’attore e regista Francesco Nuti. Aveva 68 anni ma da anni Nuti era scomparso dalle scene a seguito del grave incidente. La notizia della morte è stata resa nota dalla figlia Ginevra assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale sanitario di Villa Verde di Roma, dove l’attore era in cura nel lungo periodo di malattia.
Francesco Nuti, attore e registra ecclettico
Francesco Nuti è stato un artista eclettico, capace di passare dalla recitazione al canto e alla regia con grande talento. Ha lasciato un segno indelebile nel cinema italiano degli anni ’80 e ’90, grazie alla sua comicità unica e alla sua capacità di interpretare personaggi tragicomici. Nonostante le difficoltà incontrate nella sua vita, Nuti rimarrà sempre uno dei volti più amati del cinema italiano.
Era nato il 17 maggio 1955 a Prato, in Toscana. Nel tempo è diventato uno degli attori più noti del cinema italiano negli anni ’80 e ’90. Ha iniziato la sua carriera artistica come cantante, ma ha ottenuto il successo come attore nel 1981 con il film “Maledetti vi amerò”, diretto da Marco Tullio Giordana. Il suo stile comico e la sua interpretazione eccentrica hanno conquistato il pubblico italiano. Ha spesso interpretato ruoli di uomini sfortunati e maldestri, ma con un grande cuore.
Uno dei suoi film più celebri è “Casablanca, Casablanca” del 1985, diretto da Sergio Gobbi, in cui ha recitato accanto a Valeria Golino. Il film è una commedia romantica ambientata in Marocco e ha ottenuto un grande successo di pubblico e critica. Ma celebre è anche il film “Tutta colpa del paradiso” con Ornella Nuti” e “Caruso Pascoski”.
La passione per il biliardo come metafora di vita
Nuti ha lavorato anche come regista, dirigendo film di straordinario successo come “Io, Chiara e lo Scuro”. I suoi film erano spesso caratterizzati da una vena surreale e una forte ironia. Francesco Nuti ha sempre avuto la passione per il biliardo. Il gioco (che imparò dal padre a Prato) ha sempre rappresentato un piccolo centro l’attrazione principale della comunità. Nuti ne fece una potente metafora della vita e una trilogia cinematografica. Il primo film, “Io Chiara e lo Scuro ” era firmato come regia da Maurizio Ponzi (1982) e riscosse un grande successo sia di critica che al botteghino. Seguirono “Casablanca, Casablanca”(1985) e “Il signor Quindicipalle” (1998).
Nuti era noto per essere un giocatore molto abile e aveva sviluppato una tecnica e uno stile di gioco personali. Era solito frequentare locali o circoli dove poteva giocare a biliardo e trascorrere del tempo con gli amici.La passione di Nuti per il biliardo rifletteva la sua personalità creativa e la sua inclinazione per le attività che richiedevano concentrazione, precisione e strategia. Tra i film che hanno segnato il cinema italiano anche anche “Donne con Le Gonne”, “Caruso Zero in Condotta” e “OccchioPinocchio”.
Il 2006 segna il calvario del celebre attore e produttore cinematografico, vittima di un terribile incidente domestico. Una caduta dalla scale che gli provocò un’ematoma cranico. Finì in coma per 4 mesi, con gravi danni neurologici e la perdita di parte delle sue capacità motorie. In seguito Nuti aveva perso quasi totalmente l’uso della parola e viveva costretto su una sedie a rotelle.
