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Allarme Xylella, Cia: «anche la Calabria è a rischio, serve strategia preventiva»

Calabria

L'appello

Allarme Xylella, Cia: «anche la Calabria è a rischio, serve strategia preventiva»

La Confederazione Italiana Agricoltori: “Il batterio si sta avvicinando, difendiamo le nostre cultivar e il patrimonio olivicolo regionale prima che sia troppo tardi”

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COSENZA – La Calabria non può più considerarsi zona franca in merito alla Xylella. A lanciare l’allarme è la Cia –Confederazione Italiana Agricoltori, che chiede con urgenza l’attivazione di misure di prevenzione efficaci contro il batterio che ha già devastato gli uliveti del Salento e ora, minaccia anche la Basilicata. “La propagazione della Xylella in Puglia e i casi emergenti in Basilicata chiamano la Calabria a reagire in tempo – afferma la Cia – consolidando strategie preventive e un fronte comune istituzionale”.

Una chiamata all’azione che riguarda tutta la filiera agricola, ma anche istituzioni locali, enti territoriali e cittadini, in nome della tutela di un patrimonio economico, culturale e paesaggistico tra i più antichi d’Italia. La Calabria, infatti, vanta una tradizione olivicola di valore assoluto, con cultivar uniche come la Carolea, la Roggianella e la Ciciarello. Varietà che oggi rischiano di essere compromesse se non si agisce tempestivamente. Le mappe di rischio agronomico, sottolinea l’organizzazione, mostrano come molte aree collinari e costiere della regione siano perfettamente compatibili con la sopravvivenza del batterio e la diffusione dei suoi insetti vettori, primo tra tutti la Philaenus spumarius (sputacchina).

Le proposte

Prevenzione, monitoraggio e azioni coordinate. Secondo la Cia, il modello pugliese – oggi più consapevole e reattivo – deve essere un riferimento e per questo è necessario:

– Monitoraggio costante del territorio;
– Eradicazione immediata delle piante infette;
– Creazione di zone tampone intorno ai focolai;
– Controllo dei vettori con tecniche agronomiche (lavorazioni leggere, diserbo programmato) e trattamenti mirati;
– Gestione del verde spontaneo, con particolare attenzione a fossi, bordi stradali e terreni abbandonati.

La prevenzione è una responsabilità collettiva”, evidenzia la Cia, sottolineando che la lotta alla Xylella deve coinvolgere agricoltori, enti locali e cittadini. A farsi portavoce del comparto è Maria Grazia Milone, presidente di Cia Agricoltori Italiani Calabria Centro, che ha rimarcato l’importanza della filiera vivaistica: “Il vivaio è il punto di partenza della filiera agroalimentare. Per produrre qualità bisogna partire da piante certificate e controllate”. Un appello condiviso anche dal presidente regionale Nicodemo Podella, che ha ribadito: “Quando la difesa è attivata oggi, con visione e responsabilità collettiva, possiamo ancora sperare di salvare il nostro patrimonio verde. La Xylella è un nemico spietato, ma si può fermare solo se agiamo insieme e subito”.

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