CROTONE – Secondo sbarco di migranti in poche ore nell’ultimo giorno del 2023 a Crotone. Dopo i 59 soccorsi nelle prime ore del mattino del 31 dicembre, poco dopo le 10 è stata avvistata una barca a vela con a bordo 77 persone, che si trovava a pochi metri dalla spiaggia in località Gabella, a nord di Crotone, e che era sfuggita ai controlli dei confini nazionali. Alcuni residenti nella zona hanno allertato le forze dell’ordine. Sul posto è giunta subito una unità della Guardia di finanza e le forze di polizia coordinate dall’Ufficio immigrazione della Questura.
Successivamente è arrivata una motovedetta della Guardia costiera di Crotone che ha affiancato l’imbarcazione e provveduto al trasbordo di parte dei migranti sull’unità militare. Il resto dei profughi è rimasto sulla barca a vela che è stata scortata dalla Guardia di finanza fino a Crotone. Al termine delle operazioni di sbarco è risultato che sull’imbarcazione di 16 metri – che risulta essere partita dalla Turchia nei giorni scorsi – c’erano 77 persone, provenienti da Iran (30), Iraq (14), Afganistan (30), Pakistan (2) e un cittadino turco. Tra i migranti 21 donne e 20 minori. Le condizioni di salute dei migranti sono risultate buone nonostante abbiano trascorso diverse notti in alto mare. I migranti sono stati trasferiti dalla Croce rossa Italiana al centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto.
Arrivi di migranti, nel 2023 un aumento del 50%
Il flusso di profughi verso le coste italiane prosegue chiudendo un bilancio che nel 2023 ha visto aumentare del 50% il numero di migranti sbarcati rispetto all’anno precedente. Secondo le cifre fornite dal Viminale, riferite fino allo scorso 29 dicembre, le persone che in un anno hanno raggiunto il nostro Paese sono state 155.754 (oltre 17mila i minori stranieri non accompagnati) mentre nello stesso periodo di riferimento nel 2022 erano state 103.846. Il picco di sbarchi, 25.673 in un mese, è stato raggiunto ad agosto. Sui numeri ha sicuramente influito la crisi economica e politica in Tunisia, diventata la rotta privilegiata per chi fugge dall’Africa, e alcune strategie – secondo quanto denunciato anche dal governo italiano – messe in atto dai mercenari della Wagner al soldo di Mosca per esasperare il fenomeno migratorio.
Cifre più alte che nel 2024 si spera possano ridurre l’impatto dopo l’accordo raggiunto in Europa nel Patto su migranti, attraverso una distribuzione più equa dei richiedenti asilo all’interno dei territori dell’Unione.
Piantedosi “ancora troppi sbarchi”
“Il numero degli arrivi di quest’anno non coincide certo con l’obiettivo delle politiche che il governo ha avviato in molteplici direzioni con il fine di contrastare e sconfiggere il traffico di esseri umani, ma va detto che ne sarebbero arrivati ancor di più se non avessimo adottato le misure varate in questi mesi che hanno già dato risultati concreti”. A dirlo, in un’intervista a La Stampa, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il ministro ha sottolineato che “la collaborazione con le autorità tunisine e libiche ha consentito di bloccare molte decine di migliaia di altri arrivi, 121.883 persone, un numero non molto lontano da quello delle persone arrivate, e di arrestare centinaia di trafficanti. Oltre a questo, le iniziative che abbiamo adottato hanno fatto sì che il nostro sistema dell’accoglienza abbia retto l’urto di un afflusso straordinario che è stato determinato da crisi politiche o socio-economiche avvenute in Paesi stranieri le cui cause sono state del tutto indipendenti da noi”.
