Svelata la scultura di Giacomo Mancini: “onorare la storia per costruire un futuro migliore”
COSENZA – Tra le lacrime di commozione, i ricordi e tantissimi cosentini che hanno voluto prendere parte alla consegna dell’opera, sull’isola pedonale di Corso Mazzini, nei pressi della caserma dei Carabinieri, da oggi spicca la scultura in memoria di Giacomo Mancini per celebrare il ventesimo anniversario della scomparsa dello statista cosentino. Un’opera totalmente in bronzo realizzata da Domenico Sepe che omaggia i cosentini con la figura rappresentativa di Mancini: “E’ una scultura a grandezza naturale – ha spiegato Sepe – per dare l’immagine precisa di Mancini, un uomo del popolo che torna nella sua città amata. Ho lavorato diversi mesi e in un tempo relativamente veloce nel quale ho cercato di dare valore soprattutto sull’espressione“. Alla cerimonia oltre al figlio Pietro Mancini e al nipote Giacomo Mancini junior, anche il Prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella, il sindaco della città dei Bruzi, Franz Caruso e numerosi rappresentanti dell’amministrazione comunale.
A presentare l’opera voluta dalla fondazione che porta il suo nome, il nipote Giacomo Mancini junior: “E’ una giornata fondativa per la comunità democratica del nostro Paese, celebriamo la Resistenza, festeggiamo la liberazione, e qui a Cosenza tributiamo un grande omaggio di popolo ad uno dei figli più illustri di Cosenza. Giacomo Mancini è tornato tra la sua gente per la quale si è speso in una vita di impegno, prima combattendo l’occupazione nazifascista a Roma nella Resistenza, parlamentare coraggioso, ministro fattivo, da leader lungimirante e infine da sindaco della Città per la quale si è speso fino all’ultimo giorno”.
“A 20 anni dalla sua scomparsa – ha dichiarato commosso Mancini jr – è ancora vivo e questa giornata ne è la testimonianza. Anche chi è stato distante da lui, riconosce la sua storia e il suo valore. In una comunità regionale divisa questa volta c’è una quasi unitarietà di tutte le forze che ritengono questa una bella iniziativa. Da oggi chi vorrà potrà incontrare il suo sguardo e fermarsi a dialogare con lui e mi auguro che a farlo siano soprattutto le giovani generazioni. Il senso più importante è onorare la storia per costruire un domani migliore per tutti”.