A Rende arriva la preziosa reliquia del cranio di San Francesco da Paola

Un grande evento spirituale nei prossimi giorni coinvolgerà tanti fedeli: la Peregrinatio Quaresimale del Cranio di S.Francesco da Paola

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RENDE (CS) – Un grande evento spirituale nei prossimi giorni coinvolgerà tanti fedeli: la Peregrinatio Quaresimale del Cranio di S.Francesco da Paola, da venerdì 7 a domenica 9 marzo giungerà a Rende. Arriverà venerdì 7 marzo nella chiesa di Gesù Misericordioso in Rende, accompagnata dai Padri Minimi di Paola, la reliquia del santo paolano. Saranno lì ad accogliere la reliquia la comunità parrocchiale con il parroco Don Mario Ciardullo. Nei giorni a seguire diversi saranno gli intensi momenti di preghiera, come segnalati dal programma. La Reliquia è la calotta cranica di San Francesco di Paola. Di dimensione poco più grande del palmo di una mano media, su di essa sono presenti segni di bruciatura.

Fra le reliquie presenti a Paola, è ritenuta la più preziosa, sappiamo però molto poco della sua storia, per certo è che si può ritenere autentica, per due dati, messi in luce da studi recenti: un primo dato di certezza, ci viene fornito dal sigillo che chiudeva l’urna antica dove sono presenti le insegne episcopali di un prelato che fu Vescovo di Tours, nell’ ultimo ventennio del 1500 e quindi immediatamente successiva al rogo del corpo del Santo. In secondo luogo, la Reliquia viene menzionata nell’elenco delle Reliquie autentiche, redatto da mons. Danicourt il 6 dicembre 1808 per mandato del Vescovo di Tours. A Paola, era originariamente custodita nell’antico Coro Conventuale, almeno dal 1901. In seguito alla costruzione della Nuova Chiesa, è stata posta nell’Altare.

San Francesco da Paola, straordinario taumaturgo del XV secolo è una delle figure più rappresentative e più popolari della Chiesa cattolica, uno dei santi più conosciuti e venerati al mondo. “Minimo dei minimi servi di Gesù” poiché minimo vuol dire secondo la concezione del paolano “ultimo”, Francesco era sempre a disposizione dei poveri e degli infermi di ogni tipo, tra i quali operò guarigioni prodigiose a favore di paralitici, lebbrosi, ciechi, indemoniati e persino la resurrezione di un ragazzo morto, suo nipote Nicola, figlio della sorella Brigida. In modo speciale la sua azione caritativa era rivolta agli operai e alle vittime delle angherie e dei soprusi dei potenti che la giustizia non era in grado di contrastare. E poiché egli denunciava apertamente le malefatte dei potenti, minacciando loro castighi divini, incontrò per questi motivi i re di Napoli e Francia. Il santo recatosi in Francia chiamato dal re vi rimase poi definitivamente e in questi venticinque anni perfezionò la Regola dei Minimi. Morì in Francia a Tours il 2 aprile del 1507, aveva novantuno anni e sei giorni. Fu canonizzato il 1° maggio 1519 da Leone X. Nel 1943, Papa Pio XII lo proclamò “Patrono della gente di mare”.

I segni di bruciatura presenti sulla calotta del Santo che accoglieremo venerdì sono dovuti al fatto che cinquantacinque anni dopo la sua morte il corpo sepolto nella chiesa di Tours, trovato intatto, venne bruciato dalla rabbia degli Ugonotti il 13 aprile del 1562. A causa dell’incendio sono rimaste pochissime reliquie, conservate in massima parte nei conventi dei Minimi, fra cui Palermo, Milazzo, Lamezia e Paola.

Dal Santuario di Paola, un’immensa memoria che conserva i luoghi della sua presenza: la sua dimora, l’acqua della “cucchiarella”, la bomba che cadde e non esplose… i devoti saranno ben lieti di accogliere la reliquia per eccellenza del santo paolano. I primi cristiani consideravano le reliquie degli Apostoli come oggetti sacri, capaci di attirare il favore di Dio e infondere fede nei credenti.

I cristiani credono che i santi continuino a intercedere per loro presso Dio anche dopo la loro morte, e che le reliquie siano testimonianze della loro presenza reale e continua nel mondo…

E allora… Benvenuto tra noi San Francesco da Paola!

Luisa Loredana Vercillo

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