Alla Questura di Cosenza operativo il “negoziatore” della Polizia di Stato. Chi è e che ruolo svolge
Il negoziatore è un facilitatore e si interpone tra quella che è la linea di comando e la persona che palesa una situazione di “crisi” o eventi complessi come rapine, soggetti barricati con o senza o staggi, atti eversivi, ma anche in casi violenze di genere particolarmente gravi
COSENZA – Da circa un anno è in servizio presso la Questura di Cosenza, una delle prime a dotarsene, “il negoziatore della Polizia”. Si tratta di un appartenente alla P.S. di Stato, con il ruolo di ispettore e che deve avere determinati requisiti. Deve aver compiuto almeno il 35mo anno di età, con almeno 8 anni di servizio alcuni dei quali maturati in alcuni uffici operativi. Il negoziatore è una figura che dovrà mediare con la persona che palesa una situazione di crisi, evitando che vi siano dei tragici epiloghi.
Il negoziatore della Polizia e il suo ruolo
Siamo abituati a vederli nei film polizieschi americani ma il negoziatore è un a figura importantissima. Si tratta di un facilitatore
e si interpone tra quella che è la linea di comando e la persona che palesa una situazione di “crisi” , come ha spiegato il vice questore aggiunto della Polizia di Stato, dott.ssa Roberta Martire nel corso di una intervista.
«Dal 2020 in Italia – spiega Roberta Martire – c’è questa figura che appartiene alle forze dell’ordine con il ruolo di ispettore. Ci sono i negoziatori di prima o di secondo livello a secondo dell’ambito territoriale in cui deve agire. L’ispettore deve avere determinati requisiti: almeno 35 anni di età e 8 anni di servizio e 5 maturarti in alcuni uffici. Una volta ottenuta la qualifica che si ottiene con un apposito corso a Pescara, rientra nell’ufficio mantenendo il suo incarico ma può essere chiamato in caso di necessità. Da maggio alla Questura di Cosenza abbiamo un ispettore formato, una delle prima in Italia, mentre un altro sta per intraprendere il corso».
«Il negoziatore interviene nella gestione di eventi particolarmente complessi come rapine, soggetti barricati con o senza o staggi, atti eversivi, ma anche nei casi di violenze di genere particolarmente gravi. Interviene la procedura di negoziazione qualora vi sia una grave turbativa per l’ordine e la sicurezza pubblica o se si viene a creare uno scenario statico che non evolve in nessuna soluzione. Il negoziatore – aggiunge il vice questore aggiunto – è supportato da un’apposita struttura formata da poliziotti esperti, Digos, personale della sqaudra mobile e sanitario».