Anche a Cosenza candidati del personale ATA in subbuglio per la certificazione informatica
Obbligo per la terza fascia di ottenere la CIAD entro il 30 aprile ma si parla di una proroga al 30 maggio che non sarebbe comunque risolutiva. La domanda è tanta e gli enti accreditatori sono pochi
COSENZA – Nel mondo della scuola c’è preoccupazione per una scadenza imminente che riguarda il personale ATA. Entro il prossimo 30 aprile è obbligatorio ottenere la Ciad (certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale), pena la decadenza dalla graduatoria di terza fascia. La stessa scadenza vale anche per chi intende iscriversi per la prima volta. Di cosa si tratta nello specifico? Con l’introduzione del nuovo contratto scuola, la certificazione è diventata obbligatoria per tutti i profili ATA – assistenti amministrativi e assistenti di laboratorio – ad eccezione dei collaboratori scolastici.
Perché bisogna ottenere la CIAD
Con la Ciad si certificano dunque le competenze digitali di base (competenze che si rivelano ormai necessarie in ambito professionale), perché così indirizza il quadro europeo DigComp. Le abilità basiche che si acquisiscono attraverso la Ciad sono quelle su navigazione online e gestione delle informazioni, comunicazione digitale e collaborazione, creazione e modifica di contenuti digitali, sicurezza informatica, risoluzione di problemi tecnici. Sembrerebbe un percorso tutto sommato accessibile. Si sono però verificate delle difficoltà dovute principalmente alla scarsità degli enti accreditatori che rimangono pochi ed in queste ultime settimane, com’era immaginabile, sono stati presi letteralmente d’assalto dalle richieste dei ritardatari che ritenevano ci fosse il tempo ed invece il tempo è quasi scaduto. Il 30 aprile è vicino e le sessioni d’esame sono quasi tutte prenotate. Visti i tempi ristretti, non mancano le richieste di proroga per consentire al più ampio numero di aspiranti di mettersi in regola. Incalzano le pressioni anche dal mondo politico. Il deputato Ettore Rosato (Azione) ha presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo una proroga dei termini ma, ad oggi, il Ministero dell’Istruzione e del Merito non ha fornito una risposta ufficiale sebbene, da indiscrezioni, stia valutando la situazione. Si registra inoltre la presa di posizione del sindacato FLC CGIL che ha formalizzato una richiesta di proroga, sottolineando l’importanza di evitare esclusioni ingiustificate.
Si ipotizza la proroga al 30 maggio
Dalle ultime indiscrezioni, la richiesta di proroga dovrebbe essere accolta, così come hanno annunciato dall’Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori). Il Ministero sarebbe orientato ad accogliere la richiesta di posticipo di tale scadenza. Nulla di certo, se non che la Ciad andrà comunque presa e che, per non incorrere in inconvenienti, è necessario verificare che l’ente a cui ci si rivolge per l’iscrizione sia certificato da Accredia. Le ultime informazioni al riguardo, dunque, conducono ad una possibile proroga al 30 maggio 2025, ma anche tale eventualità solleva molteplici criticità. Si tratterebbe di misura temporanea che – pur nel tentativo di agevolare i candidati-, si rivelerebbe un intervento insufficiente per affrontare le esistenti difficoltà strutturali (quali appunto i pochi enti accreditati al rilascio delle certificazioni).
I numeri
Attualmente si stima che su circa 2 milioni di domande presentate, solo 200mila candidati hanno ottenuto la certificazione. Il dato non conforta ed evidenzia una disparità tra la domanda rappresentata dai candidati in graduatoria, il numero di persone che necessitano della CIAD e la capacità degli enti di formazione di rilasciarla in tempo utile.
Conseguenze della mancata proroga
Se la scadenza non verrà prorogata, i candidati che non otterranno la CIAD entro il 30 aprile 2025 saranno esclusi dalle graduatorie e perderanno la possibilità di ottenere supplenze. Non che l’eventuale proroga al 30 maggio sia più risolutiva, ma comunque è già qualcosa.