Arte povera o povera Arte? Il MAB Bilotti tra bellezza e degrado a Cosenza

Negli ultimi tempi, il MAB è stato al centro di discussioni, tra trascuratezza, mancanza di manutenzione e inciviltà da parte della collettività

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COSENZA – Il Museo all’Aperto Bilotti (MAB) di Cosenza rappresenta un progetto culturale di grande valore, nato grazie alla donazione di opere d’arte da parte di Carlo Bilotti al Comune di Cosenza. Questa collezione di 20 sculture, realizzate da artisti di fama internazionale e rappresentative delle diverse correnti dell’arte contemporanea del XX secolo, è stata dichiarata nel 2019 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo di “interesse storico e artistico”, consolidando il suo ruolo di patrimonio culturale riconosciuto.

Il MAB si inserisce nel cuore della città, lungo Corso Mazzini, trasformato in isola pedonale dal 2002 per offrire un palcoscenico ideale a queste opere, valorizzandole e rendendole fruibili alla collettività. Tuttavia, negli ultimi anni, il museo a cielo aperto sembra aver subito un destino meno glorioso, con segnali di incuria che ne minano la bellezza e la funzione culturale.

Tra diatribe e degrado

Negli ultimi tempi, il MAB è stato al centro di discussioni, soprattutto dopo la richiesta dello spostamento della statua di Giacomo Mancini vicino alle opere del MAB, che ha sollevato polemiche e divisioni tra cittadini e amministrazione. Ma più della questione simbolica dello spostamento di una singola statua, il vero problema riguarda lo stato complessivo delle opere esposte correlata dalle motivazioni dello spostamento proprio per dare lustro ed aggiunta delle opere del MAB stresso. Durante una recente ricognizione, abbiamo osservato con occhio critico la situazione delle sculture, e ciò che emerge è un quadro fatto di trascuratezza e mancanza di manutenzione.

Nel 2022, per migliorare la fruizione del museo, erano stati installati QR code accanto ad ogni opera, con lo scopo di fornire informazioni aggiuntive ai visitatori e, in particolare, un supporto accessibile per le persone non vedenti, grazie a descrizioni audio dedicate. Oggi, però, molti di questi QR code sono mancanti o non funzionanti, rendendo inutilizzabili i servizi digitali previsti. Le tabelle descrittive accanto alle statue risultano spesso danneggiate o completamente assenti, mentre le poche teche informative superstiti non offrono più la loro funzione originaria.

Inciviltà e abbandono: quando il degrado parte dai cittadini

Facciamo una premessa: sappiamo benissimo che il museo è esposto all’esterno e che le intemperie e il passare del tempo possono inevitabilmente scalfire o deteriorare le statue. Tuttavia, a questo si aggiungono altri fattori, come la mancanza di manutenzione e il comportamento dei cittadini, che contribuiscono al degrado di questo importante patrimonio culturale. Non è solo l’assenza di manutenzione a minacciare il MAB, ma anche il comportamento incivile di alcuni cittadini. Le statue sono spesso vittime di vandalismo, con scritte incise o tracciate con pennarelli, mentre altre vengono trattate come semplici arredi urbani. Episodi come la presenza di transenne poggiate direttamente sulla statua di Salvador Dalí, o lo scempio di statue imbrattate o usate come punto di appoggio per rifiuti, raccontano di una mancanza di rispetto per il patrimonio artistico collettivo.

A questo si aggiunge il comportamento poco rispettoso di alcuni proprietari di animali, che lasciano cani urinare o sporcare le opere, contribuendo ulteriormente al degrado. Questi gesti, apparentemente piccoli, si sommano nel tempo, danneggiando in modo irreparabile un museo che dovrebbe essere un vanto per la città.

Un patrimonio da tutelare

Il MAB Bilotti, con la sua collezione d’arte a cielo aperto, resta una risorsa unica per Cosenza e per l’intera Calabria. Tuttavia, affinché possa continuare a essere un polo culturale di eccellenza, è necessario un impegno congiunto tra istituzioni e cittadini. Serve maggiore manutenzione da parte delle autorità competenti, ma anche un cambiamento di mentalità da parte della collettività, affinché l’arte venga vissuta come patrimonio comune e non come semplice arredo urbano destinato all’abbandono.

Tra arte povera e povera arte, la differenza sta nella cura e nel rispetto: il MAB merita di essere valorizzato, non lasciato al degrado, Ringraziando la famiglia Bilotti per questo regalo fatto alla città, che dovremmo tutti insieme preservare e trarne vanto.

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