Asili nido comunali, sciopero dei dipendenti a Cosenza: “Dal Comune totale disinteresse”
"Le condizioni di lavoro continuano a peggiorare, con retribuzioni al di sotto della soglia di dignità e ore di lavoro insufficienti", dichiara il sindacato Usb
COSENZA – “Il comune di Cosenza ha mostrato totale disinteresse rispetto al percorso iniziato a marzo 2024. Un cammino fatto di dialoghi, incontri e richieste per migliorare le condizioni di lavoro nei servizi degli asili nido comunali”. Lo dichiara in una nota USB Lavoro Privato che “si vede costretta a proclamare una giornata di sciopero per i lavoratori del settore giorno 13 dicembre 2024. Fin dal 13 agosto 2024, data di apertura della fase di agitazione sindacale, USB ha ripetutamente cercato un confronto costruttivo con il Comune di Cosenza per affrontare le gravi problematiche legate al servizio. Purtroppo, nessuna risposta concreta è arrivata dall’amministrazione comunale.
Tra le criticità il sindacato rileva “le condizioni di lavoro continuano a peggiorare, con retribuzioni al di sotto della soglia di dignità e ore di lavoro insufficienti, nonostante le ripetute segnalazioni e le proposte avanzate. Per la nostra O.S. la priorità è un aumento orario; solo così si potrebbe offrire una copertura adeguata dei turni e un servizio migliore per famiglie e bambini/e. Oltretutto un incremento salariale non è più prorogabile affinché i lavoratori non siano più il sacrificio su cui si fonda il sistema. Il Comune di Cosenza ha dimostrato un’assenza totale di partecipazione e volontà di risolvere i problemi: Non ha partecipato all’incontro indetto dall’azienda nella prima fase della procedura di raffreddamento, mostrando un disinteresse preoccupante verso le problematiche dei lavoratori e del servizio. Ha ignorato anche l’invito della Prefettura, che aveva richiesto un confronto con azienda, lavoratori e sindacato, aggravando la situazione e impedendo un dialogo costruttivo. Non ha una pianificazione seria. Già ad agosto la tardiva proroga ha determinato quindici giorni di stipendio non retribuito alle lavoratrici. Ad oggi, analoga situazione, ci troviamo con una proroga in scadenza al 31.12.24 e senza alcuna possibilità di confronto visti i tempi stretti. Il Comune presenterà probabilmente un bando “impacchettato”, che ripeterà gli errori del passato e continuerà a penalizzare lavoratori e utenti.
Asili nido comunali, Usb: “un sistema insostenibile”
L’Usb rileva anche delle “contraddizioni politiche: Il Comune di Cosenza, guidato da forze politiche che sul piano governativo parlano di dignità del lavoro e di salario minimo, nei fatti promuove bandi di gara che si reggono esclusivamente sulle rinunce dei lavoratori. L’unico capitolo di spesa su cui si risparmia è quello delle condizioni dei lavoratori, con gare al massimo ribasso che peggiorano sia il servizio che le condizioni contrattuali. Il risultato è un sistema insostenibile, che calpesta la professionalità dei lavoratori e non garantisce i diritti minimi. Il Comune deve assumersi le proprie responsabilità, avviando un percorso partecipativo per garantire bandi che rispettino la dignità dei lavoratori, migliorino il servizio e smettano di considerare i lavoratori come l’unica voce su cui risparmiare, lasciando nelle mani degli imprenditori privati il loro futuro. Per tali ragioni, avanziamo la nostra proposta di Internalizzazione del servizio degli asili comunali. Un sistema pubblico costerebbe meno rispetto all’attuale modello di esternalizzazione, eliminando intermediari e tagliando costi improduttivi. L’internalizzazione garantirebbe più tutele ai lavoratori, un miglior servizio alle famiglie e maggiore trasparenza nella gestione. Questo sarebbe possibile se solo al Comune ci fosse una giunta che abbia realmente a cuore la situazione lavorativa dei propri cittadini e delle proprie cittadine. Pertanto, la nostra O.S. indice la prima giornata di sciopero le cui modalità saranno comunicate a breve. Non ci fermeremo davanti a questa colpevole indifferenza: i lavoratori meritano rispetto, condizioni dignitose e una giunta comunali che tuteli i diritti di tutti, non solo gli interessi economici”.