Buco milionario all’Inrca di Cosenza, Guccione: «Chi pagherà il debito? Calabria o Marche?»
Il componente della direzione nazionale Pd: «L'istituto di Ancona rischia di saltare. A chi giova? Siamo passati dai bilanci orali delle Asp di Reggio e Cosenza a quelli a piacere»
COSENZA – «‘In mancanza delle necessarie indicazioni da parte della Regione Calabria l’Inrca non può procedere all’adozione del bilancio preventivo economico unico 2025 con ogni inevitabile conseguenza’. Questo scrive nella determina 23 del 30 gennaio 2025 il direttore generale dell’Inrca. E aggiunge testualmente ‘che l’Inrca si trova pertanto nella oggettiva impossibilità di adottare il sezionale del presidio di Cosenza non avendo elementi cui poter fare riferimento, non avendo nessuna assegnazione da parte della Regione Calabria a copertura dei costi di funzionamento del presidio’. E aggiunge testualmente “che l’Inrca si trova pertanto nella oggettiva impossibilità di adottare il sezionale del presidio di Cosenza non avendo elementi cui poter fare riferimento, non avendo nessuna assegnazione da parte della Regione Calabria a copertura dei costi di funzionamento del presidio”. Cosi, in una nota, il componente della direzione nazionale Pd Carlo Guccione.
«Un debito – prosegue Guccione – che si aggira tra i 17 e i 20 milioni, che si è formato dal 2019 ad oggi per la gestione degli anni passati dell’Inrca. Chi lo paga? La Regione Calabria o la Regione Marche? Perché la Regione Calabria non ha messo in atto tutti gli atti amministrativi affinché non si arrivasse ad una massa debitoria così importante? C’è un tentativo della Regione Calabria di occultare il debito, di metterlo sotto il tappeto?
Ha paura che aumenti il disavanzo del sistema sanitario calabrese e svanisca, se mai c’è stata, la possibilità di uscire dal commissariamento? Visto che si è tentato attraverso emendamenti presentati in Parlamento, che poi sono stati modificati o bocciati, di cambiare le regole del gioco per l’uscita dal commissariamento i debiti sotto il tappeto dell’Inrca rientra in questa strategia? Si deve fare chiarezza. A chi giova questo stato di confusione che ancora persiste sia per quanto riguarda la quantificazione del debito e del contenzioso visto che recentemente il presidente ha annunciato che dovrà selezionare un’azienda per la valutazione sui titoli del contenzioso che c’è? Che valore possono avere i bilanci delle Asp di Reggio e di Cosenza approvati senza tener conto dei bilanci precedenti (unico caso in Italia e in Europa) e redatti solo con le sole informazioni note? Si è passati dall’avere bilanci orali ai bilanci a piacere. Cioè bilanci fuffa. Mi auguro – conclude Guccione – che qualcuno non voglia nascondere i debiti per far quadrare i conti della sanità calabrese. È il tempo della verità”».