Calabria Verde, lavoratori cosentini senza stipendio dal 2023. E la disoccupazione arriverà in estate
La denuncia di Sinistra Italiana: gli operai dei comuni di San Giovanni in Fiore, Acri, Guardia Piemontese e Longobucco sono privi di impiego dallo scorso ottobre
COSENZA – Lo scorso 3 febbraio si è svolta, a Rende, l’assemblea unitaria dei lavoratori di “Calabria Verde” dei comuni di San Giovanni in Fiore, Acri, Guardia Piemontese e Longobucco. Gli operai, privi di impiego dallo scorso ottobre e ancora in attesa di percepire il loro stipendio per le attività del biennio 2023-2024, dovranno attendere giugno 2025 per usufruire dell’indennità di disoccupazione.
La denuncia arriva da Michele Cosentino, segretario provinciale di Cosenza per Sinistra Italiana. “È una situazione oltremodo vergognosa, che, se da un lato va ad aggravare la già precarissima condizione economica di migliaia di famiglie calabresi, dall’altro dimostra l’assoluta inefficacia del Governo regionale nel fronteggiare il problema atavico della disoccupazione e dell’assenza di stabilità lavorativa. Risale allo scorso 6 settembre, infatti, la nota della regione che, con grande sicumera, prometteva “di individuare e adottare le misure idonee a garantire a ciascun lavoratore un numero minimo di giornate contributive, tale da assicurare la possibilità di accesso agli istituti di sostegno al reddito”.
Eppure, in ben cinque mesi, non si è mossa foglia: i lavoratori attendono ancora i dovuti i compensi, ignorando, per giunta, se e quando saranno reintegrati nelle loro mansioni! Per noi di Sinistra Italiana questa situazione non è più tollerabile. Ci associamo dunque ai sindacati nel chiedere un intervento immediato dell’assessore all’agricoltura e forestazione Gianluca Gallo, offrendo nel frattempo ai lavoratori la nostra solidarietà e il nostro sostegno a tutte le loro iniziative di lotta. Il nostro partito – conclude la nota – è schierato dalla loro parte ed è pronto a supportare la loro battaglia anche a livello istituzionale. Uniti si vince, al lavoro e alla lotta!”.