Caos ai test di Medicina, si torna al Tar: studenti cosentini e non solo, denunciano irregolarità
La battaglia legale si preannuncia complessa, ma gli studenti sono determinati a far sentire la loro voce e a lottare per una giusta opportunità
COSENZA – Anche quest’anno, la procedura di ammissione alle facoltà di medicina, chirurgia e odontoiatria ha previsto la somministrazione del ‘controverso’ test di ingresso, nonostante le discussioni sulla sua possibile abolizione avvenute lo scorso anno. La situazione si è complicata ulteriormente dopo le vicende giudiziarie del 2023, che hanno portato alla modifica del TOLC – Test On Line Culturale – che ora presenta un nuovo formato: non più punteggi equalizzati, ma una banca dati da cui estrarre le domande.
In questo nuovo schema, viene premessa maggiormente la memoria rispetto alla logica, suscitando perplessità tra gli studenti e gli esperti del settore. Ma la questione più controversa riguarda la sottrazione di circa 2.500 posti dai posti ordinari, riservati ai cosiddetti “quartini“, ovvero coloro i quali nel 2023, avevano partecipato ai TOLC-MED e TOLC-VET, senza poter completare l’immatricolazione poiché ancora iscritti al quarto anno delle scuole superiori.
Secondo l’Avv. Danilo Granata, amministrativista del Foro di Cosenza, tale decisione risulta illegittima, in quanto crea una disparità di trattamento tra gli studenti. “I quartini potevano anche non sedersi per sostenere il test quest’anno – spiega l’avvocato – e ai medesimi dovevano essere riservati ulteriori posti, non detraibili da quelli dedicati ai candidati di quest’anno. Questi ultimi hanno sostenuto un test diverso e non equalizzato. Come possono concorrere nello stesso modo?”.
La determinazione amministrativa è stata quindi definita ingiusta, portando diversi studenti calabresi a rivolgersi a Granata per presentare ricorso al TAR. Le udienze sono previste per i mesi di ottobre o novembre, con la speranza di chiarire una situazione che continua a generare tensioni e incertezze tra gli aspiranti medici e le loro famiglie. La battaglia legale si preannuncia complessa, ma gli studenti sono determinati a far sentire la loro voce e a lottare per una giusta opportunità di accesso alle facoltà di medicina.