Cimitero di Rende, perplessità sulla chiusura dalle 13 alle 16: “Lasciateci entrare dai nostri cari”

Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un lettore sul cimitero di Rende che "per la prima volta nella sua storia, spezzetta gli orari di visita, per una lunga pausa pranzo"

RENDE (CS) – Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un lettore sulla chiusura del cimitero di Rende ai visitatori dalle ore 13,00 alle ore 16,00.

“La memoria di una persona cara è qualcosa di bello, profondo e sicuramente degno di essere preservato e conservato ma è anche un sentimento che come una lama tagliente, la più tagliente che esista, riapre di continuo una ferita, un dolore che nessun senso di pace interiore potrà mai lenire. Anche i morti hanno i loro diritti. Diritti che ai vivi conviene rispettare. È vero, i morti non parlano, non si lamentano, non si difendono, lasciano fare. Si fidano e si affidano. Ai loro cari, alla società civile, ai governanti. Il loro silenzio però ha tanto da insegnarci. Mettiamoci in ascolto della loro muta parola. Diamo loro, innanzitutto, una degna sepoltura. Permettiamo a chi gli volle bene di poter deporre sulla loro tomba un fiore e, se credenti, recitare una preghiera, di entrare nel luogo dove essi sono sepolti e potersi fermare a pensare al rapporto avuto con il proprio amato defunto e al più grande dei misteri nel quale l’umanità da sempre è immersa. Mistero che è indispensabile all’uomo di ogni tempo più dell’aria che respira. Mistero che s’intreccia col dolore per la scomparsa della persona amata. Il dialogo tra i vivi e i morti è importante e consolante. I vivi chiedono, i morti rispondono. I vivi singhiozzano, i morti consolano. il più grande dei misteri nel quale l’umanità da sempre è immersa.

I vivi hanno il cuore spezzato, i morti la luce dell’eternità. Per elaborare il lutto ci vuole tempo. Un tempo che inizia con l’inumazione della salma.

I nostri nonni, poveri e analfabeti, facevano economia su tutto pur di avere una tomba al camposanto. Assicurare degna e veloce sepoltura ai morti deve avere la precedenza su tutte le altre criticità. Le salme non possono in nessun modo essere accatastate per giorni e giorni. Potrebbe accadere solo in tempi di guerra o calamità naturali. A Rende, a Cosenza, e in molte altre città del sud Italia, come molti di voi sapranno, questo è accaduto per molti mesi, le bare sono state lasciate insepolte in una sorta di deposito per gli attrezzi ritardando il riposo del defunto e la serenità di parenti e amici. Oggi sta accadendo qualcosa che conferma ancora, tristemente, questa tendenza al ludibrio del ricordo della memoria dei nostri cari. Il cimitero di Rende, per la prima volta nella sua storia, spezzetta gli orari di visita, per una lunga pausa pranzo che dura fino alle ore 16.00, questo almeno fino alla fine del mese di settembre.

Il genio inutile che ha pensato a questo, forse avrà pensato di risparmiare qualche spicciolo da dare ai suoi strapagati consulenti personali, o forse ai rischi della calura estiva. Quanta tristezza e infamità a pensare che le nostre vite possano essere regolate da cotanti ignobili ignoranti! Lasciateci entrare ad esprimere l’affetto e l’amore per i nostri cari e spero che anche a voi, che avete preso questa squallida e assurda decisione, capiti di trovare il cancello del vostro cimitero di competenza chiuso, quando sentirete il bisogno di salutare uno dei vostri cari. Chiudo con un bellissimo estratto dalla canzone Povera Patria del Maestro Franco Battiato: Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere di gente infame, che non sa cos’è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno; e tutto gli appartiene. Per ora, mi permetto di aggiungere”.

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