Cosenza, acqua contaminata in Via Benito Falvo? Nuove analisi del Comune “nessun batterio nelle condotte”
Sulle denunce di acqua contaminata in Via Falvo il Comune risponde "tubature ispezionate in lungo e in largo e le nuove analisi effettuate hanno dato esito negativo. Nessuna contaminazione dell'acqua portabile nelle condotte comunali»
COSENZA – Alcuni giorni fa il movimento giovanile di “Noi Moderati di Cosenza” ha pubblicato delle nuove segnalazioni dai residenti di Via Benito Falvo, che denunciano, ancora una volta, criticità sull’acqua che esce dai rubinetti, in particolare per la presenza di acqua contaminata da un batterio, che oltre a causare un forte cattivo odore, rende impossibile l’utilizzo quotidiano sia per il consumo umano, che per tutti i servizi essenziali come anche fare la doccia, cucinare o semplicemente lavarsi i denti.
La denuncia dell’acqua contaminata in Via Benito Falvo
«A partire dalla fine di febbraio – scriveva nella nota Pierfrancesco Perugini Coordinatore dell’Area Urbana di Cosenza che aveva raccolto le lamentele dei cittadini – la presenza di acque i cui risultati presentano criticità. Si tratta di un problema già segnalato in passato e che, nonostante i ripetuti solleciti, non ha ancora trovato una soluzione definitiva. I residenti ci riferiscono di aver più volte portato la questione all’attenzione delle autorità competenti e di aver effettuato, a proprie spese, rilievi tecnici che confermano la persistenza di queste criticità. Nonostante abbiano già provveduto a due lavaggi delle cisterne, il problema non è stato risolto, continuando a creare gravi disagi a chi vive nella zona».
«Al di là dell’individuazione delle responsabilità, riteniamo che l’amministrazione comunale abbia il dovere di fornire risposte concrete e tempestive a questi cittadini, che da mesi affrontano una situazione inaccettabile. È necessario un intervento urgente per individuare e risolvere definitivamente la causa di questo problema. Come movimento giovanile di Noi Moderati di Cosenza, continueremo a monitorare la vicenda e a sollecitare le istituzioni affinché questa problematica non venga dimenticata. Confidiamo in un’azione responsabile e tempestiva da parte delle autorità locali competenti».
Gli interventi ad Agosto e la riparazione di alcune perdite
Ricordiamo che ad agosto dello scorso anno il Comune di Cosenza era intervenuto per la sistemazione di alcune perdite che, in effetti, avevano portato alla contaminazione batterica non solo su Via Falvo, ma anche in altre zone a Nord della Città (dopo la denuncia di diversi cittadini) e che di fatto che avevano reso l’acqua potabile inutilizzabile. Si trattava di una “perdita idrica occulta” individuata in via Libero Grassi, a seguito di una serie di prove utilizzando alcune attrezzature specifiche e riconducibile ad una rottura in alcuni tratti delle tubazioni interrate. La task Force del Comune aveva sistemato le perdite e le successive analisi delle acque avevano evidenziato il superamento delle criticità.
Le nuove analisi: “nessuna contaminazione nelle condotte comunali”
Nei giorni scorsi, dopo aver ricevuto la nuova segnalazione da parte dei residenti di Via Falvo, il Comune si è nuovamente messo in moto, effettuando controlli ma soprattutto delle nuove analisi con campionamenti dell’acqua effettuati (QUI I RISULTATI) con prelievi dai pozzetti di via Martorelli, via Benito Falvo, via Faggiani (fontanino pubblico) e via Padre Giglio (fontanino pubblico).
«Le tubature sono state ispezionate in lungo e in largo lo scorso anno e siamo prontamente intervenuti risolvendo le criticità emerse. Le nuove analisi effettuate nei giorni scorsi dal Comune di Cosenza – ha evidenziato alla nostra redazione l’Assessore Comunale Francesco De Cicco – hanno dato esito negativo. Nessuna contaminazione di batteri nelle acqua potabile all’interno delle condotte comunali che portano l’acqua ai palazzi, come hanno certificato i dati di laboratorio. Evidentemente la problematica è da ricercare all’interno delle cisterne o in qualche perdita nei palazzi nei quali la competenza è dei condomini».