Cosenza: consiglieri d’opposizione su aumento Canone unico: «il commercio ulteriormente vessato»
«Rimaniamo ancora una volta stupiti dal silenzio del sindaco Caruso sull'aumento ingiustificato ed esponenziale del canone unico, ovvero il costo del suolo pubblico»
COSENZA – I consiglieri comunali di opposizione al Comune di Cosenza – Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Luberto, Lucanto, Ruffolo, Spadafora e Spataro – intervengono sull’aumento ingiustificato ed esponenziale del canone unico, ovvero il costo del suolo pubblico, che – a loro dire «non trova giustificazione alcuna e si applica, non solo a tutti gli esercenti commerciali, ma a tutte le tipologie di occupazione: passi carrai, impianti pubblicitari, tende solari e pensiline, i chioschi permanenti, edicole, cantieri edili».
«Giustamente come alcuni commentatori hanno già evidenziato la ricetta della Giunta Caruso per ogni problema è sempre lo stesso: il silenzio. Non si giustificano mai le scelte effettuate, se non chiamando in causa la precedente amministrazione, o con alcuni commenti social che lasciano veramente a desiderare».
“Aumenti sconsiderati”
«Appare sempre di più evidente – scrivono i consiglieri – che amministrare quotidianamente i problemi della città non interessi al primo cittadino, nè ai suoi collaboratori. La Giunta ha deliberato lo scorso 27 dicembre, l’ennesimo regalo per i cittadini di Cosenza, ovvero la modifica di tutti i coefficienti che determinano il costo del canone patrimoniale per l’occupazione del suolo pubblico. Alla luce di questa modifica i costi per la concessione permanete del suolo pubblico hanno subito degli aumenti sconsiderati ad esempio il canone unico per la concessione permanete dei pubblici esercizi è stato decuplicato, passando da 12 a 125 euro al metro quadro, per i dehors la tariffa arriva a 250/mq. Ciò significa che per uno spazio esterno di 10 mq si pagheranno 1250 euro annue laddove l’esborso precedente era di 120 euro. “Ma lo stesso si potrebbe dire per i passi carrabili, che di fatto raddoppiano o per i lavori edili che passa da 47 a 250 euro»
«Come minoranza di Palazzo dei Bruzi abbiamo a lungo cercato nelle sedi istituzionali di invitare l’amministrazione ad un ripensamento, poichè tale azione ci appare come il modo con cui, non riuscendo in altro modo a gestire l’occupazione anche abusiva del suolo pubblico, si sia voluta dare una stretta a tutti gli esercenti obbligandoli a ridimensionare gli spazi adibiti alla somministrazione di cibi e bevande, con ricadute visibili soprattutto sull’isola pedonale dove bar e ristoranti sono presenti in massa con tavolini e tende: a essere maggiormente colpite dall’aumento saranno le attività medio piccole. Da parte nostra tale aumento non farà altro che impoverire il già fragile tessuto economico cittadino, è sotto gli occhi di tutti che da questo punto di vista la cittadinanza si sta spostando verso Rende. E per questo che abbiamo chiesto che tale aumento possa entrare in vigore in maniera progressiva nei prossimi anni, senza creare così una inutile e ingiustificata disparità rispetto al precedente anno».