Cosenza, il Comune celebra i 130 anni della storica azienda di tessuti “Arturo Scola”

Il sindaco ha consegnato un civico riconoscimento direttamente nella mani di Benito Scola, il continuatore della tradizione di famiglia dal 1984

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Il Sindaco Franz Caruso e l’Amministrazione comunale celebrano i 130 anni della storica azienda “Arturo Scola” con la consegna di un civico riconoscimento. Una storia tutta da raccontare che è anche un pezzo importante di vita cittadina, ma che è soprattutto la storia di una famiglia che ha dato lustro alla città di Cosenza in un settore importante come il commercio del quale la città dei Bruzi ha sempre vissuto.

E’ la storia della famiglia Scola e, in particolare della azienda “Arturo Scola Tessuti” alla quale, nel pomeriggio di oggi, il Sindaco Franz Caruso, durante una cerimonia tenutasi in un gremito salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, ha voluto conferire un civico riconoscimento, consegnandolo direttamente nella mani di Benito Scola, il continuatore della tradizione di famiglia. Nella motivazione del riconoscimento l’Amministrazione Comunale ha espresso “una menzione d’onore all’azienda Scola come simbolo di eccellenza imprenditoriale nel nostro territorio. Con dedizione, qualità e passione – si legge ancora nella motivazione – l’azienda ha saputo mantenere viva una continuativa azione produttiva che ha contribuito a valorizzare il settore tessile ed a promuovere l’immagine della città di Cosenza. Con orgoglio, celebriamo questo anniversario, augurando un futuro ricco di successi e soddisfazioni”.

“L’Amministrazione comunale – ha aggiunto il Sindaco Franz Caruso nel suo intervento – ha voluto conferire a Benito Scola questo riconoscimento perché la sua è un’azienda che ha 130 anni portati benissimo. In un momento particolare nel quale il commercio, il motore della città, risente e non poco della crisi che è derivata anche dalla pandemia, avere la possibilità di cogliere i segnali, anche di longevità, che arrivano da questo comparto, credo – ha aggiunto Franz Caruso – sia qualcosa di particolarmente positivo e che deve invogliare anche ad investire nella città e a sollecitare coloro che hanno attività così importanti a continuare in questa opera. Un’azienda che festeggia 130 anni – ha detto ancora il primo cittadino – deve continuare a rimanere saldamente nelle mani della famiglia Scola anche con le nuove generazioni che la rappresenteranno. L’augurio che faccio è che possa continuare, perché è un punto di riferimento importante per Cosenza e perchè in tutti questi anni ha lasciato un segno identitario molto forte”. Il Sindaco ha inoltre ricordato di avere a cuore le sorti del commercio di Cosenza, “intanto perché ci sono segnali di ripresa, ma anche perché si sta portando avanti questa esperienza in un rapporto di solidarietà con i commercianti della città. Ed è grazie a loro che abbiamo realizzato, già due anni fa, ma anche quest’anno, una serie di iniziative in grado, ad esempio, di aiutare la città a vivere il Natale in modo festoso contribuendo ad abbellire, con le luminarie, le nostre strade e le piazze della città. Si è colto questo segnale di condivisione e di sinergia pubblico-privata che ha portato un gruppo di commercianti a rendersi protagonisti di una raccolta di fondi che ci ha consentito di avere la città illuminata e addobbata a festa con largo anticipo”. Così come ha voluto Benito Scola, è poi intervenuto il senatore Massimo Veltri, legato da rapporti di stima e di amicizia a tutta la famiglia Scola.

“Mi ricordo gli odori e i profumi di Don Arturo Scola nel negozio di corso Telesio dove mia madre mi portava da bambino perché doveva acquistare il corredo per mia sorella, una figlia che non era ancora nata. Quel profumo mi rimase così impresso come il ricordo – ha sottolineato ancora Veltri – di aziende che hanno fatto la storia di Cosenza. Questo ricordo non può essere messo tra parentesi, perché queste imprese hanno fatto sì che Cosenza venisse apprezzata anche al di fuori della stessa provincia. Tutto questo, un’Amministrazione sensibile come quella di Franz Caruso non dovrebbe lasciarlo passare sotto silenzio”. E a questo proposito il senatore Veltri ha lanciato l’idea, prontamente raccolta dal Sindaco Franz Caruso, di dare alle stampe un album degli esercizi commerciali che hanno fatto la storia della città. “Una città – ha concluso Massimo Veltri – non è fatta solo di strade e di piazze, ma anche di identità che è giusto siano riconosciute”.

Arturo Scola, la ditta di famiglia fondata dal nonno nel 1984

La cerimonia è stata conclusa da Benito Scola che ha ringraziato il Sindaco ed amico Franz Caruso “che ha voluto farmi questo regalo enorme in prossimità delle festività di Natale”. Un altro ringraziamento lo ha riservato al parterre di amici che hanno affollato il salone di rappresentanza del Comune. Ha poi ricordato di aver svolto il suo lavoro sempre con tanta passione, quella stessa passione che comunica ai suoi clienti. Ed ha ripercorso le tappe più importanti di una storia lunga 130 anni. “La ditta venne fondata nel 1894 da mio nonno Giuseppe Scola e la sede era a Corso Telesio”. Alla morte di Giuseppe Scola, l’azienda resta al padre di Benito, Arturo Scola e allo zio Giovanni Scola che scindono l’attività. “La ditta di mio padre – ricorda ancora Benito – rimane sempre “Ditta Giuseppe Scola”, quella di mio zio diventa “Ultimoda Scola”, e si colloca in corso Mazzini, angolo viale Trieste. Subito dopo, cambia l’intestazione del negozio di mio padre che la chiama “Arturo Scola”, come adesso. Negli anni ’60 il negozio si trasferisce a Corso Mazzini (Salita Pagliaro) e lì siamo rimasti per circa 25 anni. Poi ci trasferimmo dove siamo ora da 32 anni. Quando mio padre ebbe delle vicissitudini, prese le redini dell’azienda mia madre, Linda Mandarino in Scola, che è stata fondamentale per il mantenimento in vita dell’azienda. L’azienda è cresciuta ed è andata avanti per la forza di volontà di mia madre che è stata determinante. Da oltre 50 anni, dopo la laurea – ha concluso Benito Scola – l’ho portata avanti io. Adesso spero che la porti avanti, ancora per tanto tempo, mio figlio Arturo che ha lo stesso nome di mio padre”.

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