Cosenza, la statua della discordia: una scelta politica avventata
Un vero e proprio guazzabuglio quello generato dal sindaco Franz Caruso rispetto alla sua decisione di ricollocare la statua del vecchio leader socialista
COSENZA – Non sarà certo una statua ad onorare la memoria di Giacomo Mancini, statista, politico e sindaco della città di Cosenza per 10 anni, ma attraverso azioni concrete, politiche durature e ad azioni che celebrano la sua figura e nell’impatto che ha avuto sulle persone e sui cosentini in questo caso. Ad ogni modo, il guazzabuglio che l’attuale sindaco di Cosenza ha combinato, sulla ricollocazione della statua raffigurante il vecchio leader socialista, che è stata sistemata di fronte Palazzo dei Bruzi, in area MAB il 25 aprile del 2022 su autorizzazione dell’Amministrazione comunale guidata dallo stesso Franz Caruso, merita qualche considerazione.
Alla luce della convenzione stipulata tra la famiglia Bilotti e l’Amministrazione comunale dell’epoca che prevedeva in area MAB la sola collocazione delle statue donate dalla famiglia del mecenate cosentino Carlo Bilotti, il sindaco Franz Caruso avrebbe dovuto concordare con la Fondazione Giacomo Mancini una sistemazione diversa, prevedendo che nel completamento del MAB, una statua non donata per come previsto dalla convenzione, avrebbe potuto creare qualche problema. Certo qualcuno, a questo punto, potrebbe dire che andrebbe rimossa anche la statua di Mimmo Rotella (la Rinascita della Cultura), posizionata davanti la Prefettura di Cosenza (area MAB), ma questa è stata collocata dall’allora sindaco Giacomo Mancini prima della convenzione con la famiglia Bilotti.
Ritornando alla controversia che si è venuta a creare, il sindaco Caruso inviando la pec alla Fondazione Giacomo Mancini, con il termine perentorio di ricollocare la statua altrimenti sarà la stessa Amministrazione comunale a rimuoverla ed a restituirla alla Fondazione, è da considerarsi una scelta politica avventata. Infatti il primo cittadino di Cosenza, da buon padre di famiglia, avrebbe potuto e forse anche dovuto, incontrare ed invitare la Fondazione intitolata a Mancini, a ripensare la collocazione raffigurante lo statista socialista in un altro luogo, altrimenti (considerato che a breve dovranno essere collocate altre statue che la fondazione Bilotti ha donato al Comune di Cosenza), la convenzione poteva esser impugnata ed inficiare la convenzione stessa, con conseguenze che tutti possiamo immaginare. invece adesso si é scatenata una saga in favorevoli e contrari, un tutti contro tutti, da dove sarà difficile uscirne con una soluzione condivisa.