Cosenza: la Villa Vecchia tornerà all’antico splendore: oltre 2 milioni per il restyling al parco del 1600

A breve i lavori finanziati con i fondi del CIS: dagli interventi alla vegetazione alla protezione e consolidamento dei versanti dissestati. Dalla riqualificazione dei fabbricati alle opere di ingegneria naturalistiche che mirano principalmente a salvaguardare gli alberi storici

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COSENZA – La Villa Vecchia di Cosenza, uno dei luoghi simboli della città, con il suo polmone verde risalente al 1600, è pronta a tornare agli antichi splendori grazie ad un intervento di restyling da 2,4 milioni di euro previsto dai fondi CIS e che porterà, a settembre, all’inizio dei lavori con interventi di ingegneria naturalistiche che mira no principalmente a salvaguardare gli alberi storici presenti. Sono già stati finanziati 220mila euro per l’affidamento di servizi tecnici inerenti l’architettura e l’ingegneria. La Villa mostra tutti i suoi 424 anni di storia e, sempre più spesso, vengono segnalate criticità relative alla caduta degli alberi (molti quelli a rischio lungo via Petrarca che mettono a rischio l’incolumità), all’incuria e alla sporcizia.

Villa Vecchia ingresso_1

Obiettivo è, non solo il ritorno agli antichi splendori con azioni mirate sulla vegetazione arborea presente e il consolidamento dei terrazzamenti, ma anche rigenerazione urbana con interventi ecosostenibili finalizzati a migliorare le condizioni urbanistiche e socio-economiche con la valorizzazione di un patrimonio unico che porti a vivere a 360 gradi il parco, con momenti di aggregazione e lo svolgimento (come già accaduto) di importanti manifestazioni culturali. La volontà è quella di far svolgere in forma fissa e ciclica, nella struttura ottagonale presente all’ingresso superiore della Villa Vecchia, tramite la collaborazione con il vicino Conservatorio, concerti di musica da camera dal vivo.

Gli interventi alla Villa Vecchia: aiuole e versanti dissestati

Il progetto incluso nel CIS, uno di quelli facenti capo al Comune di Cosenza e denominato “Riqualificazione della Villa Vecchia e delle aree verdi per la rivitalizzazione del Centro Storico”, prevede in primis una serie di interventi sulla vegetazione arborea presente nel parco per tutelare tutte le specie presenti. Per le aiuole e le scarpate, le operazioni previste, mirano soprattutto alla ricostruzione di una componente arbustiva e/o erbacea per migliorare la qualità degli spazi e contribuire alla protezione e consolidamento dei versanti fortemente dissestati.

Il fabbricato all’ingresso, i servizi igienici e gli arredi

Per incrementare la funzionalità dello spazio pubblico è prevista la riqualificazione del fabbricato posto presso l’ingresso principale che in futuro potrà ospitare un bar e servizi igienici. Attraverso operazioni mirate e funzionali al ripristino e alla conservazione delle diverse componenti strutturanti l’identità del sito, il progetto si propone come strumento promotore di rigenerazione urbana al fine di riconsegnare alla popolazione un bene comune di qualità.

Le opere previsti nel progetto originale

Il progetto originale prevedeva, all’interno del polmone verde storico della città, la realizzazione di un Orto Botanico diffuso e didattico, una serra espositiva delle biodiversità da realizzare nell’area dell’anfiteatro e giardini all’inglese. Era prevista anche una tisaneria collegata con la scuola delle erbe aromatiche e un punto informativo.

Francesco Alimena: “interventi con opere di ingegneria naturalistica”

Ma come ha evidenziato Francesco Alimena, delegato al Centro Storico ed all’attuazione del Cis e di Agenda Urbana, le scelte iniziali inserire nel PFTE hanno subito delle variazioni, sia a seguito di colloqui con botanici, agronomi, enti preposti, tra cui la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, ma anche per l’aumento dei costi delle materie prime. “Ringrazio Quicosenza per l’attenzione mostrata al progetto che riguarda la villa comunale di Cosenza i cui lavori inizieranno subito dopo l’estate. Rispetto agli interventi previsti nel progetto originale – ha spiegato Alimena – si è deciso di intervenire con opere di ingegneria naturalistiche che mirano principalmente a salvaguardare gli alberi storici presenti nella Villa Vecchia e mettere in sicurezza i versanti franosi con un nuovo impianto di irrigazione che consentirà di salvaguardare tutte le specie arboree”.

“Ci sarà un nuovo impianto di illuminazione e un sistema di videosorveglianza con il rifacimento del cancello. Saranno installati nuovi arredi e ci saranno interventi sulle fontane. L’orto didattico, la serra espositiva con la scuola di erbe aromatiche, i giardini all’inglese e la tisaneria – evidenzia ancora Francesco Alimena – al momento restano in stand-by, visto che potranno essere realizzate anche successivamente al restyling della villa che manterrà il suo giardino italiano, mentre l‘anfiteatro rimarrà al suo posto e con la sua funzione originale (anche per la presenza di acqua), ovvero favorire tutti gli aventi di aggregazione. Successivamente – ha spiegato Francesco Alimena – provvederemo a mettere a bando il fabbricato per il bar e i servizi igienici”.

Francesco Alimena

Il polmone verde di Cosenza: un’area da 30mila mq

Il polmone verde della città, nel cuore del centro storico, ha un’area complessiva di circa 30mila metri quadri che si estende da piazza XV Marzo, sede del teatro Rendano e della Provincia, fino alle pendici di colle Guarassano, un tempo riserva di caccia di Federico II. Una villa storica, amatissima dai cosentini, che nel corso dei secoli ha subito diversi ampliamenti e modifiche. L’antico giardino che risale al 1600 è diventato Parco in seguito ai lavori di ampliamento e sistemazione del Consiglio Comunale di Cosenza il 28 agosto 1876. Gli ultimi grossi interventi sul piano strutturale sono datati ai primi decenni del 1900 quando venne realizzata la parte alberata nella zona bassa e costruito l’ingresso monumentale. Ritrovo estivo per le tante persone che rimanevano in città e luogo di refrigerio per i suoi secolari alberi, nei tempi moderni la Villa Vecchia è stata anche teatro di numerose manifestazioni culturali ed enogastronomiche. Tra le più importanti il ‘Festival delle Invasioni’.

L’ingresso monumentale, le fontane e le specie arboree

Il parco comunale presenta diversi ingressi (quello monumentale con l’imponente scalinata che porta ai giardini si trova su via Petrarca). La parte più alta della Villa, si sviluppa intorno a viale Guicciardi con il lungo viale dove svettano i grandi Lecci, alcuni platani a creare un soffitto alberato sotto il quale poter passeggiare godendo della frescura nei mesi estivi. Risale a quasi 90 anni fa  il maestoso cedro dell’Himalaya, alto quasi 40 metri, una circonferenza di circa 6 metri ed una chioma di 24 metri. La vegetazione è rigogliosa grazie al clima umido. Gli spazi verdi sono caratterizzati anche da vicoli nascosti e acque sorgive che alimentano le fontane, che conferiscono alla Villa Vecchia un’atmosfera unica. Tra tutte, la più importante è la vasca di Venere. Storico è anche il gazebo posizionato all’ingressoche negli anni ’50 e ’60 veniva usato per spettacoli musicali e gare sportive di pugilato.

Il massimo splendore tra gli anni ’50 e ’60

Luogo dei primi innamoramenti e delle coppiette, tra gli anni ’50 e ’60 la Villa Vecchia è stata anche luogo di studio per numerosi studenti. Era frequente, prima degli esami di Stato, incontrare i giovani che approfittavano del fresco per ripetere le materie oggetto di esame. Nella villa comunale ogni anno, il 29 di giugno, in occasione della festa di San Pietro e Paolo, le dame di carità di Cosenza organizzavano una “pesca” per vincere alcuni regali (libri, giocattoli, suole per le scarpe e vestiti). Il ricavato veniva dato in beneficenza. Nella villa i bambini giocavano a tamburello, ad acchiappamosche e cerchietti mentre gli anziani, li ritrovavi sulle panchine a giocare a carte. In palio non c’erano soldi ma il posto a sedere, visto che due potevano rimanere seduti e altri due giocavano in piedi. Sempre tra gli anni ’50 e ’60, nel suo massimo splendore, la Villa permetteva ai giovani della borghesia cosentina di giocare a tennis visto che il parco comunale ospitava un campo da tennis diventato poi un campo da basket.

Il leone (cieco) ospitato e curato da Ciccio Fred Scotti

Non tutti sanno che la parte bassa Villa Vecchia, sempre negli anni 60, fu usata come ricovero per un leone che venne donato al Comune di Cosenza da un circo di passaggio in città, perché il felino era nato cieco. Si chiamava Eros e a prendersi cura di lui fu Ciccio Scarpelli, alias Ciccio Fred Scotti, ex custode della struttura comunale nonché cantautore della malavita cosentina. Scarpelli raccoglieva i resti delle macellazioni per darli come pasto al felino che rimase nella villa per diversi anni.

Leone villa vecchia Ciccio fred Scotti

La Statua Italia all’ingresso della Villa

La Villa Vecchia ospita anche diversi monumenti. Tra i più importanti quello presente all’ingresso di piazza XV Marzo: si tratta della Statua Italia. L’opera, in marmo bianco, è dedicata ai martiri risorgimentali del 1844 eretta nel 1878 per volontà dello scultore bolognese Giuseppe Pacchioni, uno dei superstiti del gruppo dei Fratelli Bandiera. La statua stringe con il braccio sinistro la bandiera raccolta ed ha il capo cinto da una corona d’alloro che simboleggia l’Italia libera. Sulla lapide l’iscrizione di Giosuè Carducci con i nomi dei patrioti cosentini che combatterono il 15 marzo 1844 nei moti insurrezionali e dei Fratelli Bandiera fucilati insieme a 7 compagni il 25 luglio 1844. In fondo è presente un piccolo anfiteatro, costruito intorno agli anni 70, per le rappresentazioni teatrali.

 

 

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