Cosenza, Pronto Soccorso assediato: 6.000 accessi in un mese. Ma solo 616 gravi o da codice rosso

A gennaio 2025 una media di accessi al Pronto Soccorso di Cosenza di quasi 200 persone al giorno. Ma sul totale di ingressi ben il 70% sono stati i cosiddetti accessi impropri, ovvero quelli con una minore urgenza

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COSENZA – Il Pronto Soccorso dell’Annunziata di Cosenza è in perenne affanno. E non è solo per la cronica mancanza di personale medico e infermieristico. L’emergenza-urgenza dell’Annunziata deve supportare, costantemente e giornalmente, un carico enorme di afflussi: pazienti che arrivano praticamente da tutta la provincia. Ma sul totale degli ingressi in Pronto Soccorso, ben il 70% sono i cosiddetti accessi impropri (essendo il PS dedicato alle condizioni di emergenza/urgenza), ovvero quelli con una minore urgenza, senza rischio evolutivo e che richiedono prestazioni terapeutiche semplici. Insieme ai codici bianchi potrebbero e dovrebbero essere gestiti dal medico di base o, in loro assenza, dalla guardia medica. Ma anche in questo caso, la mancanza soprattutto delle guardie mediche fa si che gli utenti si riversino in ospedale mandandolo letteralmente in affanno. L’attesa dei pazienti in PS (boarding) è la manifestazione più evidente nelle criticità del sovraffollamento del Pronto Soccorso che può portare anche all’inefficienza dei processi.

Pronto Soccorso Cosenza codici accesso colori

A certificarlo sono i numeri. Lo scorso mese di gennaio gli ingressi nel pronto soccorso dell’Hub dell’Annunziata sono stati in totale 6.025, una media di circa 200 al giorno. Di questi ben 4.372 sono stati dimessi a domicilio. In totale ci sono stati 3.178 codici verdi, 457 codici bianchi (non riconosciuti come “urgenti”) e 1.725 codici azzurri quelli dell’urgenza differibile (condizione stabile ma dolorosa, che richiede esami di approfondimento e visite complesse). In totale, gli accessi di vera emergenza sono stati 616: 454 codici arancioni mentre 162 sono stati i codici rossi.

Ecco perché diventa indispensabile, sull’esempio di altre regioni, l’implementazione di un progetto di ottimizzazione dell’assistenza extra-ospedaliera per la gestione degli accessi evitabili con l’implementazione di modelli organizzativi. Invece che tagliare e chiudere gli ambulatori, occorrerebbe investire nell’utilizzo della Guardia Medica per gestire i codici bianchi e verdi, alleggerendo drasticamente il Pronto Soccorso che ne gioverebbe anche con un netto miglioramento della qualità del servizio offerto.

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